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Cina: Primo Vertice Religioso Dopo Mezzo Secolo. un Segnale?
Si apre oggi il Forum buddista mondiale, primo incontro internazionale a carattere religioso ospitato dalla Repubblica popolare cinese da oltre mezzo secolo. Più di un migliaio di monaci e studiosi provenienti da 30 diversi paesi si riuniscono nella città orientale di Hangzhou per il convegno che terminerà domenica prossima nella vicina Zhoushan, incentrato sul tema: ‘Un mondo armonioso comincia nella mente’. Come religione con “profonde idee di concordia e pace, il buddismo può contribuire ad alleviare contrasti e tensioni tra la gente e tra gli esseri umani e la natura, favorendo così l’accordo sociale” ha detto all’agenzia ufficiale ‘Xinhua’, in vista del vertice, il capo dell’amministrazione statale per gli affari religiosi, Ye Xiaowen. Il dirigente ha aggiunto che, come “altre religioni quali cristianesimo e Islam”, il buddismo può aiutare i fedeli ad affrontare una società in continuo cambiamento caratterizzata da gravi disparità economiche e crescenti tensioni. In un articolo scritto appositamente per il Forum, Wei Daoru, ricercatore dell’Istituto delle religioni mondiali, ha sottolineato che la dottrina buddista – incentrata su valori quali generosità, carità, rispetto, eguaglianza e tolleranza – offre un forte contributo alla salvaguardia della pace nel mondo. Nella nazione più popolosa del mondo, con oltre 1 miliardo e 313 milioni di abitanti, i buddisti sono circa 100 milioni, ci sono 20.000 templi e 200.000 monaci e monache. Durante la rivoluzione culturale (1966-76) furono chiusi monasteri, bruciati testi religiosi e costretti i monaci a tornare alla vita secolare. Il Dalai Lama, capo del buddismo tibetano che dal 1959 vive in esilio in India, non è stato invitato al Forum, ma negli ultimi tempi Pechino ha dato qualche segnale di apertura nei suoi confronti. In Cina, secondo stime del Vaticano, ci sono anche circa 8 milioni di cattolici appartenenti alla Chiesa sotterranea o clandestina, cioè non assoggettata al governo e fedele al Papa, e 5 milioni di aderenti alla Chiesa cattolica ufficiale. Da oltre un anno è in corso una sorta di dialogo a distanza, ovvero senza incontri diretti o ufficiali, tra Pechino e Vaticano per la normalizzazione dei rapporti; in questo contesto si inserisce indirettamente la recente nomina a cardinale del vescovo di Hong Kong, monsignor Joseph Zen, in passato inviso alle autorità cinesi. Nella sterminata nazione si contano poi diversi seguaci della setta Falun Gong, misto di taoismo e buddismo, messa fuorilegge nel 1999 e perseguitata negli ultimi anni. La libertà religiosa è comunque garantita dalla costituzione cinese. Secondo alcuni osservatori il Forum buddista mondiale è un segnale che la Cina intende colmare il vuoto spirituale ed etico creatosi dopo la fine dell’ideologia comunista e lo sviluppo di una società sempre più frenetica e modernizzata; altri sottolineano l’importanza del convegno in vista del futuro incontro, entro la fine del mese, tra il presidente Hu Jintao e il presidente americano