sab, 10 maggio 2025

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Cina, Nuove Norme Religiose: si Chiede Liberazione dei Vescovi Arrestati

Proprio in occasione dell’entrata in vigore, il 1° marzo, delle nuove “Norme sugli affari religiosi” della Repubblica popolare cinese, l’agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere, AsiaNews, insieme all’Holy Spirit Study Centre di Hong Kong, ha deciso di aprire una petizione per la liberazione di 19 vescovi e 18 sacerdoti arrestati o impediti a svolgere liberamente le loro funzioni. Nella lista dei nomi pubblicata dall’agenzia figurano il vescovo di Baoding, mons. Giacomo Su Zhimin, ed il suo ausiliare, mons. Francesco An Shuxin, arrestati nel ’96 e nel ’97. Segue una lista di altri 13 vescovi, non arrestati in modo ufficiale, ma sempre sotto stretta sorveglianza, tanto che “non possono esercitare il loro ministero in pubblico e non possono ricevere visite dai fedeli o dai loro sacerdoti. La maggior parte di essi sono intorno agli ottanta anni di età. Nessuno di loro – sottolinea l’agenzia - si è mai macchiato di alcun crimine: non sono terroristi, né guerriglieri, né estremisti. Molti di essi, come il vescovo Jia Zhiguo, sono famosi per la loro carità e generosità, provvedendo a proprie spese a centinaia di bambini abbandonati”. Oltre ai vescovi l’agenzia presenta una lista di 18 sacerdoti, “alcuni arrestati e scomparsi, altri condannati a 3 o più anni di carcere. I motivi delle condanne sono: l’evangelizzazione, aver partecipato a una messa di ordinazione, aver dato l’estrema unzione a un moribondo, aver predicato un ritiro spirituale”. La notizia ovviamente stride con quanto affermato dalle Norme appena promulgate, in cui si dichiara apertamente, all’articolo 2, che “i cittadini hanno libertà di credo religioso. Nessuna organizzazione o individuo può costringere i cittadini a credere o non credere in una religione, né può discriminare i cittadini che credono in una religione (definiti nel documento “cittadini religiosi”) o i cittadini che non credono in una religione (definiti “cittadini non religiosi”). E all’articolo 29 si legge che “il clero è protetto dalla legge quando conduce attività religiose, tiene cerimonie religiose, o svolge attività quali l’archiviazione di testi religiosi o la ricerca sulla cultura religiosa”. Il documento tace sulla lista delle cinque religioni finora riconosciute (buddismo, taoismo, islam, cattolicesimo, protestantesimo), benché in più di un’occasione parla di “templi buddisti, templi taoisti, moschee e chiese”, ma affronta la materia raggruppando gli articoli in alcune capitoli, che si concentrano sulle sedi, il clero, le proprietà e la responsabilità legale delle diverse organizzazioni religiose. Il documento sottolinea l’autonomia anche economica che le queste ultime devono mantenere nei confronti di “forze straniere”, d’altra parte però tende in qualche misura a salvaguardare le loro attività, prevedendo sanzioni legali e penali contro chi “viola gli interessi legittimi delle organizzazioni religiose o delle sedi di attività religiose e dei cittadini religiosi” (art. 39), arrivando a prevedere “comportamenti riprovevoli” nella gestione degli affari religiosi di funzionari statali (art. 38), sottraendo quindi la gestione degli affari religiosi dal livello locale e provinciale per gestirla a livello nazionale. Non resta quindi che augurarsi che l’entrata in vigore di questa normativa favorisca la piena libertà di movimento e di ministero del clero ancora bloccato o agli arresti domiciliari, secondo quanto denuncia AsiaNews.

Scheda dettagli:

Data: 7 marzo 2005
Fonte/Casa Editrice: Misna
Categoria:
Sottocategoria:
Angeli e spiriti guida

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