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Cina: il Fiume Giallo è Diventato Rosso
Un tratto di circa un chilometro del Fiume Giallo, fonte d’acqua potabile per milioni di cinesi, ha assunto una colorazione tra il rossastro e il rosa a causa di sostanze tuttora non identificate riversatevi. “I residenti si sono allarmati nel vedere domenica scorsa un tubo di scarico immettere acqua rossa nel fiume, il secondo per lunghezza del paese” ha riportato l’agenzia di stampa nazionale ‘Xinhua’, precisando che l’incidente è avvenuto presso Lanzhou, la capitale della provincia nord-occidentale di Gansu, abitata da 2 milioni di abitanti a circa 550 chilometri dalla sorgente del cosiddetto ‘fiume madre’ della nazione. Lungo i suoi 5.482 chilometri, infatti, millenni fa la dinastia Han stabilì i suoi primi insediamenti e adesso sono oltre 120 milioni le persone che vi fanno affidamento per usi domestici, industriali e irrigui. Mentre si attendono i risultati delle analisi sui campioni d’acqua prelevati dagli esperti, si allunga la ridda di ipotesi sulla causa del cambiamento di colore: secondo un oceanografo di ‘Greenpeace’, potrebbe essere dovuto a tossine industriali “scaricate illegalmente” o a una cosiddetta ‘marea rossa’, la proliferazione di alghe tossiche provocata dalla presenza di rifiuti; secondo il responsabile di un’organizzazione ambientalista locale, deriverebbe dalle acque degli impianti di riscaldamento. Dal rilascio lo scorso novembre di tonnellate di benzene nel fiume nord-orientale di Songhua dopo l’esplosione di un’industria chimica che mise a rischio 9 milioni di persone all’inquinamento da arsenico nella provincia di Hunan che lo scorso mese tagliò la fornitura d’acqua a 80.000 persone, l’incidente di Lanzhou è solo l’ultimo di una serie di incidenti industriali che hanno inquinato i maggiori fiumi cinesi, obbligando parecchie città a chiudere i loro sistemi idrici e privando quindi centinaia di milioni di persone di adeguate forniture d’acqua potabile.