“Ho un programma ambizioso e lavorerò senza sosta per applicarlo non appena entrerò alla Moneda”: sono state queste le prime parole da presidente della Repubblica della neo-eletta candidata socialista Michelle Bachelet, 50 anni, tre figli e prima donna a essere scelta in un Paese latinoamericano come capo dello Stato. Con il 99% delle schede scrutinate, ormai la candidata della Concertazione democratica ha la certezza della vittoria nel ballottaggio per la più alta carica dello Stato. Hanno votato per lei infatti 3.712.587 elettori, pari al 53,49% dei votanti, contro i 3.227.395 di preferenze (46,5%) dell’avversario, l’imprenditore Sebastián Piñera, presentato dall’Alleanza per il Cile. Il primo a complimentasi con la Bachelet è stato il presidente uscente Ricardo Lagos, di cui la neo-eletta è stata a lungo ministro degli Esteri: “È un gran giorno per il Cile: è una data storica perché per la prima volta una donna arriva al palazzo della Moneda”, sede del governo cileno. “Mi felicito con Michelle per il suo trionfo, non solo perché sarà la prima donna presidente del Cile ma anche in segno d’omaggio per quei milioni di donne che con sforzo e tenacia hanno saputo raggiungere il livello che loro compete nella nostra società” ha detto Piñera, lo sfidante sconfitto fondatore e capo indiscusso del partito ‘Renovación Nacional’ (Rn). La Bachelet – che potrà contare su una consistente maggioranza anche in Parlamento – rimarrà al potere fino al 2010, duplice anniversario per il Cile: si tratta infatti dell’anno in cui cade il bicentenario dell’indipendenza cilena e del ventennale della fine della dittatura di Augusto Pinochet Ugarte (1973-1990), data dalla quale la Concertazione democratica (la coalizione dei democraticocristiani, socialisti e radicali) è ininterrottamente al potere.