Cominciano oggi, a Santiago e a Parigi, nella sede dell’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, le scienze e la cultura), i festeggiamenti per il centenario della nascita del poeta cileno Pablo Neruda, premio Nobel per la letteratura nel 1971. Per l’occasione, sarà anticipata di tre giorni (cioè al primo giorno lavorativo utile) la ‘Giornata mondiale della poesia’, sebbene le più importanti manifestazioni celebrative in onore di Neruda si svolgano tra il prossimo fine settimana e l’estate, principalmente a New York, Washington e Madrid, essendo nato l’autore del ‘Crepuscolario’ il 12 luglio 1904. Pablo Neruda è lo pseudonimo che Neftalì Ricardo Reyes scelse in onore del poeta cecoslovacco Jan Neruda (1834-1891), cantore della povera gente. Nato a Parral da una famiglia modesta, Reyes alias Neruda trascorse l'infanzia nel piovoso e selvaggio sud del Cile. Dal 1926 al 1943 girò il mondo come rappresentante diplomatico del suo Paese; nel 1936-37 visse in prima persona l'esperienza della guerra civile spagnola, alla quale partecipò schierandosi dalla parte della Repubblica; terminata la guerra civile con la sconfitta dei repubblicani, come tanti spagnoli Neruda fu costretto a lunghi anni d’esilio. Nel 1944 tornò in Cile, s'iscrisse al Partito comunista e fu eletto senatore. Dal 1948 al 1952 fu perseguitato e costretto all'esilio per la sua presa di posizione contro il dittatore Gonzalez Videla. Si spense il 23 settembre 1973, gravemente malato, in un ospedale di Santiago del Cile, 12 giorni dopo il sanguinoso colpo di Stato del dittatore Augusto Pinochet.