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Cassazione: è Reato Maltrattare un Animale per Paura Che Attacchi
La LAV: sentenza importante. Appello alla commissione giustizia del senato per il definitivo sì alla legge contro il maltrattamento di animali.
La LAV esprime grande apprezzamento per la sentenza n.27486 con la quale la Corte di Cassazione ha sancito che non è in alcun modo legittimato il comportamento di chi usa violenza nei confronti dei cani prima ancora che gli animali manifestino intenzioni aggressive, annullando così la sentenza di assoluzione di un portalettere che aveva percosso con una zappa i cani di una donna senza che le questi gli avessero fatto nulla. C’è da augurarsi che la sentenza possa scoraggiare i numerosi casi di maltrattamento di animali, spesso con esito mortale, dettati da immotivate ragioni difesa
Considerato il preoccupante numero di reati di maltrattamento di animali registrati ogni anno in Italia - ricordiamo che, con una stima sicuramente per difetto, nel 2003 la LAV ne ha contati più di settemila – è estremamente positivo che la Suprema Corte ricordi che "l'ordinamento giuridico non prevede alcuna norma che legittima un atto aggressivo nei confronti di persone e animali”, non a caso citati insieme a sottolineare come entrambi abbiano lo stesso diritto ad essere tutelati dal nostro ordinamento giuridico in maniera efficace.
“Ma la realtà per gli animali è purtroppo diversa: resta l’amarezza per la lieve sanzione penale che, al massimo, verrà comminata al portalettere nel corso del nuovo e dovuto processo per maltrattamento di animali – dichiara Gianluca Felicetti, responsabile Rapporti Istituzionali della LAV - Siamo ancora in attesa, infatti, del quarto e speriamo definitivo sì della Commissione Giustizia del Senato alla legge contro il maltrattamento di animali: solo quando questa legge sarà approvata, ci auguriamo presto, i reati contro gli animali passeranno nella serie "A" della considerazione giuridica”.
La LAV esprime grande apprezzamento per la sentenza n.27486 con la quale la Corte di Cassazione ha sancito che non è in alcun modo legittimato il comportamento di chi usa violenza nei confronti dei cani prima ancora che gli animali manifestino intenzioni aggressive, annullando così la sentenza di assoluzione di un portalettere che aveva percosso con una zappa i cani di una donna senza che le questi gli avessero fatto nulla. C’è da augurarsi che la sentenza possa scoraggiare i numerosi casi di maltrattamento di animali, spesso con esito mortale, dettati da immotivate ragioni difesa
Considerato il preoccupante numero di reati di maltrattamento di animali registrati ogni anno in Italia - ricordiamo che, con una stima sicuramente per difetto, nel 2003 la LAV ne ha contati più di settemila – è estremamente positivo che la Suprema Corte ricordi che "l'ordinamento giuridico non prevede alcuna norma che legittima un atto aggressivo nei confronti di persone e animali”, non a caso citati insieme a sottolineare come entrambi abbiano lo stesso diritto ad essere tutelati dal nostro ordinamento giuridico in maniera efficace.
“Ma la realtà per gli animali è purtroppo diversa: resta l’amarezza per la lieve sanzione penale che, al massimo, verrà comminata al portalettere nel corso del nuovo e dovuto processo per maltrattamento di animali – dichiara Gianluca Felicetti, responsabile Rapporti Istituzionali della LAV - Siamo ancora in attesa, infatti, del quarto e speriamo definitivo sì della Commissione Giustizia del Senato alla legge contro il maltrattamento di animali: solo quando questa legge sarà approvata, ci auguriamo presto, i reati contro gli animali passeranno nella serie "A" della considerazione giuridica”.