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Cannabis: Oltre a Nuocere al Cervello, Sgretola le Ossa
Circa gli effetti della cannabis sul cervello sono stati scritti fiumi d'inchiostro, ma il fatto che la sostanza agisca negativamente anche sulle ossa di chi ne fa uso è una novità che emerge da uno studio dei ricercatori dell'Università di Aberdeen, in Gran Bretagna.
La ricerca, condotta sui topi, ha dimostrato che la cannabis sgretola la struttura ossea: sulla superficie delle cellule delle ossa si trovano dei recettori in grado di legarsi sia alla cannabis che alle sostanze naturalmente prodotte dall'organismo che presentano una struttura affine a quella della cannabis (endocannabinoidi). Quando a legarsi ai recettori sono queste sostanze, gli effetti sulle ossa sono devastanti: si verifica un indebolimento osseo progressivo e la fragilità aumenta, spalancando le porte all'avvento dell'osteoporosi.
Quando ai recettori per i cannabinoidi si legano farmaci, la situazione cambia notevolmente: i medicinali impediscono ai cannabinoidi di occupare il recettore, prevenendo così la degenerazione ossea.
La diretta conseguenza della scoperta è un nuovo approccio al problema dell'osteoporosi: lo studio indica che le sostanze che bloccano l'azione dei cannabinoidi sono efficaci per contrastare l'osteoporosi e per impedire la perdita di densità ossea.
La ricerca, condotta sui topi, ha dimostrato che la cannabis sgretola la struttura ossea: sulla superficie delle cellule delle ossa si trovano dei recettori in grado di legarsi sia alla cannabis che alle sostanze naturalmente prodotte dall'organismo che presentano una struttura affine a quella della cannabis (endocannabinoidi). Quando a legarsi ai recettori sono queste sostanze, gli effetti sulle ossa sono devastanti: si verifica un indebolimento osseo progressivo e la fragilità aumenta, spalancando le porte all'avvento dell'osteoporosi.
Quando ai recettori per i cannabinoidi si legano farmaci, la situazione cambia notevolmente: i medicinali impediscono ai cannabinoidi di occupare il recettore, prevenendo così la degenerazione ossea.
La diretta conseguenza della scoperta è un nuovo approccio al problema dell'osteoporosi: lo studio indica che le sostanze che bloccano l'azione dei cannabinoidi sono efficaci per contrastare l'osteoporosi e per impedire la perdita di densità ossea.