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Cani Randagi Accuduti dai Detenuti: il Progetto Argo Diviene Realtà
I cani randagi e i detenuti: in apparenza nessun nesso lega questi due mondi, l'uno regno della massima libertà' e l'altro della costrizione, ma ora le due realta' possono non solo incontrarsi ma essere vicendevolmente utili.
Il progetto 'Argo', nato dall' amore di due poliziotti penitenziari per il mondo animale e varato nel giugno scorso dal Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria (Dap), viene ora codificato in una proposta di legge, presentata stamane a Montecitorio dal presidente della commissione giustizia della Camera, Gaetano Pecorella.
L'iniziativa, gia' avviata in via sperimentale a Spoleto, Rebibbia e Sulmona, prevede l' introduzione tra le mura del carcere di un certo numero di cani - scelti tra i randagi raccolti nei canili municipali - che vengono accuditi dai detenuti con l'aiuto degli agenti penitenziari, in alcuni casi anche addestrati per l' assistenza agli anziani o ai disabili.
''L'obiettivo fondamentale e' quello di far cadere le mura del carcere'' ha detto Pecorella, il quale ha precisato che il pdl consentira' di introdurre in carcere anche altre iniziative di utilita' sociale, come ad esempio la registrazione di opere letterarie per i non vedenti. ''Si fa molto poco per attuare il principio costituzionale del recupero dei detenuti'' ha aggiunto il deputato di Forza Italia, per il quale ''i sentimenti di affetto nei confronti degli animali possono servire come elemento di rieducazione''.
Sono tanti gli istituti che hanno chiesto di partecipare al progetto, ma - come ha riferito il direttore del Dap, Giovanni Tinebra - non tutti potranno farlo, perche' uno dei requisiti fondamentali e' che il carcere abbia degli spazi esterni, dentro il muro di cinta, adatti allo scopo. ''Ci aspettiamo molto da questo progetto - ha detto Tinebra - ma il 'fertilizzante' indispensabile e' l' amore per gli animali''.
Amore che vede in prima linea la conduttrice televisiva Enrica Bonaccorti, fervente animalista e tra i promotori del progetto 'Argo', secondo la quale ''agli esseri umani manca l'educazione al rapporto con il mondo animale''.
Il progetto 'Argo', nato dall' amore di due poliziotti penitenziari per il mondo animale e varato nel giugno scorso dal Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria (Dap), viene ora codificato in una proposta di legge, presentata stamane a Montecitorio dal presidente della commissione giustizia della Camera, Gaetano Pecorella.
L'iniziativa, gia' avviata in via sperimentale a Spoleto, Rebibbia e Sulmona, prevede l' introduzione tra le mura del carcere di un certo numero di cani - scelti tra i randagi raccolti nei canili municipali - che vengono accuditi dai detenuti con l'aiuto degli agenti penitenziari, in alcuni casi anche addestrati per l' assistenza agli anziani o ai disabili.
''L'obiettivo fondamentale e' quello di far cadere le mura del carcere'' ha detto Pecorella, il quale ha precisato che il pdl consentira' di introdurre in carcere anche altre iniziative di utilita' sociale, come ad esempio la registrazione di opere letterarie per i non vedenti. ''Si fa molto poco per attuare il principio costituzionale del recupero dei detenuti'' ha aggiunto il deputato di Forza Italia, per il quale ''i sentimenti di affetto nei confronti degli animali possono servire come elemento di rieducazione''.
Sono tanti gli istituti che hanno chiesto di partecipare al progetto, ma - come ha riferito il direttore del Dap, Giovanni Tinebra - non tutti potranno farlo, perche' uno dei requisiti fondamentali e' che il carcere abbia degli spazi esterni, dentro il muro di cinta, adatti allo scopo. ''Ci aspettiamo molto da questo progetto - ha detto Tinebra - ma il 'fertilizzante' indispensabile e' l' amore per gli animali''.
Amore che vede in prima linea la conduttrice televisiva Enrica Bonaccorti, fervente animalista e tra i promotori del progetto 'Argo', secondo la quale ''agli esseri umani manca l'educazione al rapporto con il mondo animale''.