sab, 10 maggio 2025

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Cani e Gatti: Chi li Abbandona va in Vacanza in Carcere

Ogni estate si parla del fenomeno dell’abbandono degli animali domestici. Cani e gatti che, da fedeli anici, diventano un peso di cui disfarsi per non avere problemi di villeggiatura. Un fenomeno, quello dell’abbandono degli animali, che, purtroppo, non è legato solo ai mesi estivi, ma che si verifica tutto l’anno. Da circa un anno, una normativa (Legge 20 luglio 2004, n.189 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 178 del 31 luglio 2004) permette di affrontare il problema con strumenti nuovi e pene rafforzate. L’abbandono di animali è infatti punito con l’arresto e con un’ammenda da mille a 10mila euro. Sanzioni pesanti anche per maltrattamenti, doping, combattimenti clandestini e utilizzo del pellame di cani e gatti
Molti e diversi sono i motivi che ci spingono ad accogliere un cane in famiglia, ma la vera ragione per cui un animale entra nelle nostre case e nella nostra vita, è la necessità di rivolgere il nostro carico di affetti verso qualcuno che immediatamente soddisfa questo nostro bisogno di non essere soli. Ma l’uomo spesso ignora i bisogni e le necessità del proprio cane, violando così le regole di una intesa che dura da secoli.
Sempre più frequentemente infatti la stampa riporta episodi che riguardano atti di violenza gratuita ai danni degli animali, per vari scopi che vanno dal semplice abbandono all’utilizzo per ricerche scientifiche. Ogni anno in Italia oltre 150mila animali domestici vengono abbandonati e l’85% muore in incidenti stradali, mentre altri subiscono maltrattamenti o saranno vittime dell’addestramento dei cani da combattimento, i restanti trascorrono la propria esistenza nell’angusta gabbia di un canile. Questa è la realtà di un fatto che purtroppo è ancora ampiamente diffuso nel nostro paese. Al contrario di quanto si crede infatti, il fenomeno dell’abbandono non si concentra solo nella stagione estiva ma si verifica tutto l’anno e le punte massime si registrano durante il periodo di apertura della caccia. Ma l’abbandono comporta anche l’incremento del randagismo e dei cani vaganti che è stato oggetto negli ultimi decenni di diverse ricerche realizzate su scala nazionale e locale. Anche il Corpo Forestale dello Stato si sta occupando di questo fenomeno.
La settimana scorsa sono stati presentati i risultati dell’attività operativa del 2004 dei baschi verdi. Risultati positivi, con una diminuzione dei reati. Non per quanto riguarda il maltrattamento degli animali. Infatti, dai dati 2004, si evidenzia un più 10%, dei reati accertati contro gli animali, arrivati a 1.536, e che nella maggioranza dei casi hanno riguardato la fauna autoctona selvatica. In aumento del 22% anche le violazioni. In particolare quelle relative al maltrattamento sono passate da 95 a 148 del 2004 (+56%).
Un dato che si spega anche con l’entrata in vigore della nuova legge che protegge gli animali dai maltrattamenti e che più volte è stata utilizzata dagli agenti forestali per denunciare allevatori o semplici proprietari di animali. E’ passato, infatti, quasi un anno dalla sua entrata in vigore e gli effetti già ci sono. Per esempio la scorsa estate c’è stata una diminuzione degli abbandoni di cani e gatti. Un dato, però, che non deve far abbassare la guardia.
Grazie alla nuova legge, comunque, per quei padroni di animali che pensano di disfarsi senza problemi dell’ex compagno di salotto alla prima occasione, o magari in coincidenza delle vacanze estive, ci saranno anche conseguenze penali. L’abbandonoè infatti punito con il carcere fino a un anno e con un’ammenda da mille a 10mila euro. La legge punisce tutti i casi di morte di animali per crudeltà o senza necessità ma anche le torture e la sottomissione degli animali a lavori intollerabili. Fuorilegge le sevizie, i combattimenti e le competizioni non autorizzate tra animali. Reclusione fino ad un anno e multa fino a 15mila euro per chi “cagiona una lesione ad un animale, un danno alla salute, o sevizie o comportamenti, fatiche, lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”. Stessa pena pecuniaria e reclusione fino a due anni per spettacoli o manifestazioni: con sevizie o strazio, o insostenibili per le caratteristiche naturali dell’animale. Per chi detiene un animale incompatibilmente con la sua natura o producendo grandi sofferenze è punito con l’arresto fino ad un anno o ammenda da 1.000 a 10mila euro. Per i combattimenti tra animali le multe arrivano fino a 160mila euro. Vita dura anche per chi volesse emulare la famosa Crudelia de Mon della carica dei 101. Con la nuova legge, infatti, si cerca di mettere un argine al sempre più diffuso costume di utilizzare il pellame di cani e gatti per la produzione di pellicce e articoli di pelletteria. Gli autori del reato rischiano di finire in carcere fino ad un anno o di vedersi comminata un'ammenda di 100 mila euro, oltre alla distruzione di tutto il materiale.

Scheda dettagli:

Data: 15 luglio 2005
Fonte/Casa Editrice: CFA Monferrato
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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