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Cancro: il Punto Sulla Situazione Mondiale
Ci potrebbero essere altri 15 milioni di malati di cancro nei prossimi vent'anni: il 50 per cento in più di quelli oggi accertati. E' quanto si legge nel World Cancer Report, un documento di 351 pagine redatto dall'International Agency for Research on Cancer (Iarc), un'agenzia internazionale di ricerca sul cancro che appartiene all'Organizzazione mondiale della sanità. Il documento fa il punto sulla diffusione dei tumori nel mondo, le forme più frequenti e i trattamenti disponibili. Nel 2000, secondo i dati, i carcinomi sono stati i responsabili del 12 per cento delle morti avvenute nel mondo. Sono 5,3 milioni gli uomini e 4,7 milioni le donne che hanno sviluppato un tumore maligno e altri 6,2 milioni di persone sono morte per un carcinoma. Il tumore, - rivela il rapporto - rappresenta il principale problema di salute pubblica nei paesi in via di sviluppo. "Possiamo opporci alla tendenza in atto", spiega Paul Kleihues, direttore dello Iarc, "prevenire un terzo dei tumori, cu!
rarne un altro terzo e trovare cure efficaci per il restante terzo dei casi". Gli interventi e le strategie auspicate dal rapporto e che tutti i governi e chi lavora nel campo della salute pubblica devono impegnarsi ad applicare, sono sostanzialmente tre: la riduzione del consumo di tabacco, che resta il principale fattore di rischio di cancro, un corretto stile di vita e una dieta equilibrata e, infine, un monitoraggio nei paesi in via di sviluppo di quelle infezioni, responsabili nel 2000 del 43 per cento delle morti dovute al cancro, come il papillomavirus che procura il cancro alla cervice e l'Helicobacter pylori del cancro allo stomaco. (r.p.) (giovedì 3 aprile)
Da quando ho iniziato ad occuparmi di problematiche ambientali, da oltre vent'anni, ho subito associato l'aumento epidemiologico dei tumori nella popolazione con l'inquinamento ambientale. Ma a quei tempi eravamo in pochi a farlo, ti prendevano per un maniaco oscurantista paranoico. I pochi studi medico scientifici epidemiologici, che già rilevavano delle gravi correlazioni tra inquinanti e tumori, finivano nei cassetti con al massimo brevi citazioni sui media.
Quand'ero ragazzino mio nonno raccontava che ai suoi tempi (cioè tra le due guerre mondiali), nei nostri paesi piemontesi di collina, quando qualcuno moriva prematuramente di consunzione (cioè di cancro), l'evento era talmente raro che si manifestava un afflato solidaristico collettivo commovente, e partecipavano in massa al funerale, provenienti anche dai paesi limitrofi ... ed allora i paesi erano molto più popolati di adesso.
Ora ne muoiono ogni mese, non si riesce a tenerne il conto e molti sono giovani.
Qualcuno azzarda proporzioni che non saranno scientifiche ma che rendono l'idea: in un secolo parrebbe che il cancro sia aumentato di 500 volte come incidenza. A cosa lo vorrebbero imputare i signori della guerra economica e dello smisurato consumismo?
Che la nostra sia una società cancerosa non vi è il minimo dubbio, lo avevano già capito anche se non dichiarato esplicitamente Rudolf Steiner ed Edward Bach nelle loro dottrine assai antesignane e lungimiranti e più o meno contemporanee (anche loro tra le due guerre). Smisuratezza, squilibrio, incoscienza, irresponsabilità, cortomiranza, impunità, avidità, individualismo retrivo, prevaricazione, ecc., sono tutte componenti comportamentali che caratterizzano la nostra società, provocando sofferenza, solitudine, disperazione e senso permanente di impotenza ed ingiustizia, favorendo complessivamente la cancerosità, producendo a spron battuto tossine sia fisiche che psichiche.
Una molteplicità di fattori sinergici, cioè complici fra loro, favoriscono la proliferazione esponenziale del cancro, i principali sono stati scoperti una ventina di anni fa dalla dottoressa Hulda Reger Clark, del New Center Press, San Diego, California, e consistono in una presenza contemporanea nell'organismo ed in una aggressione di parassiti biologici (muffe, batteri, virus, ecc.) e di tossine chimiche (combinazione di inquinanti e parassiti).
Ma la baronia medica e l'industria del cancro, multinazionali farmaceutiche in primis, hanno tutto l'interesse a far perdurare l'attuale lucrosa situazione, anziché rimuovere il problema alla radice, come stanno cercando da decenni di fare molti medici seri e qualificati con risultati più che lusinghieri (la letteratura ormai è prodiga delle loro opere, in case editrici minori ed alternative ...), ma vengono sistematicamente screditati ed emarginati dal miserabile, cinico e spietato sistema sanitario mondiale ... nel frattempo le cause primarie non vengono certo rimosse, anzi alcuni governi (leggi Bush) le stanno ancor più favorendo, consente alle multinazionali chimiche, dell'energia, petrolifere, ecc., di allentare gli investimenti nella riduzione dell'inquinamento ed incentivando il mercato degli inceneritori, delle centrali a carbone, del trasporto su gomma, ecc. ...
E' come una roulette russa, triste a chi tocca.
Claudio Martinotti, Presidente GEVAM ONLUS
rarne un altro terzo e trovare cure efficaci per il restante terzo dei casi". Gli interventi e le strategie auspicate dal rapporto e che tutti i governi e chi lavora nel campo della salute pubblica devono impegnarsi ad applicare, sono sostanzialmente tre: la riduzione del consumo di tabacco, che resta il principale fattore di rischio di cancro, un corretto stile di vita e una dieta equilibrata e, infine, un monitoraggio nei paesi in via di sviluppo di quelle infezioni, responsabili nel 2000 del 43 per cento delle morti dovute al cancro, come il papillomavirus che procura il cancro alla cervice e l'Helicobacter pylori del cancro allo stomaco. (r.p.) (giovedì 3 aprile)
Da quando ho iniziato ad occuparmi di problematiche ambientali, da oltre vent'anni, ho subito associato l'aumento epidemiologico dei tumori nella popolazione con l'inquinamento ambientale. Ma a quei tempi eravamo in pochi a farlo, ti prendevano per un maniaco oscurantista paranoico. I pochi studi medico scientifici epidemiologici, che già rilevavano delle gravi correlazioni tra inquinanti e tumori, finivano nei cassetti con al massimo brevi citazioni sui media.
Quand'ero ragazzino mio nonno raccontava che ai suoi tempi (cioè tra le due guerre mondiali), nei nostri paesi piemontesi di collina, quando qualcuno moriva prematuramente di consunzione (cioè di cancro), l'evento era talmente raro che si manifestava un afflato solidaristico collettivo commovente, e partecipavano in massa al funerale, provenienti anche dai paesi limitrofi ... ed allora i paesi erano molto più popolati di adesso.
Ora ne muoiono ogni mese, non si riesce a tenerne il conto e molti sono giovani.
Qualcuno azzarda proporzioni che non saranno scientifiche ma che rendono l'idea: in un secolo parrebbe che il cancro sia aumentato di 500 volte come incidenza. A cosa lo vorrebbero imputare i signori della guerra economica e dello smisurato consumismo?
Che la nostra sia una società cancerosa non vi è il minimo dubbio, lo avevano già capito anche se non dichiarato esplicitamente Rudolf Steiner ed Edward Bach nelle loro dottrine assai antesignane e lungimiranti e più o meno contemporanee (anche loro tra le due guerre). Smisuratezza, squilibrio, incoscienza, irresponsabilità, cortomiranza, impunità, avidità, individualismo retrivo, prevaricazione, ecc., sono tutte componenti comportamentali che caratterizzano la nostra società, provocando sofferenza, solitudine, disperazione e senso permanente di impotenza ed ingiustizia, favorendo complessivamente la cancerosità, producendo a spron battuto tossine sia fisiche che psichiche.
Una molteplicità di fattori sinergici, cioè complici fra loro, favoriscono la proliferazione esponenziale del cancro, i principali sono stati scoperti una ventina di anni fa dalla dottoressa Hulda Reger Clark, del New Center Press, San Diego, California, e consistono in una presenza contemporanea nell'organismo ed in una aggressione di parassiti biologici (muffe, batteri, virus, ecc.) e di tossine chimiche (combinazione di inquinanti e parassiti).
Ma la baronia medica e l'industria del cancro, multinazionali farmaceutiche in primis, hanno tutto l'interesse a far perdurare l'attuale lucrosa situazione, anziché rimuovere il problema alla radice, come stanno cercando da decenni di fare molti medici seri e qualificati con risultati più che lusinghieri (la letteratura ormai è prodiga delle loro opere, in case editrici minori ed alternative ...), ma vengono sistematicamente screditati ed emarginati dal miserabile, cinico e spietato sistema sanitario mondiale ... nel frattempo le cause primarie non vengono certo rimosse, anzi alcuni governi (leggi Bush) le stanno ancor più favorendo, consente alle multinazionali chimiche, dell'energia, petrolifere, ecc., di allentare gli investimenti nella riduzione dell'inquinamento ed incentivando il mercato degli inceneritori, delle centrali a carbone, del trasporto su gomma, ecc. ...
E' come una roulette russa, triste a chi tocca.
Claudio Martinotti, Presidente GEVAM ONLUS