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Caltanissetta: i Conigli... dalla Padella alla Brace
Fonte: LAV - Lega Anti Vivisezione http://www.infolav.org mailto:lav@infolav.org
Finiranno nelle mani (e nelle pentole) dei cacciatori di frodo i 420 conigli d'allevamento che la Provincia di Caltanissetta ha acquistato per liberarli da oggi fino al 24 maggio: sconsiderata e gravissima, infatti, è stata la decisione di divulgare sulla stampa i comuni, le contrade e le date in cui verranno "liberati" i malcapitati animali, così che i bracconieri avranno facilitata la loro opera per individuare i luoghi di immissione per poi andare a catturare illecitamente (di notte con i fari o con i lacci ed i furetti) i conigli d'allevamento, abituati a gabbie e mangiatoie e praticamente incapaci di difendersi ed ambientarsi in natura...
E' questo il giudizio della LAV che contesta l'operazione filovenatoria ed antiambientale della Provincia, che ha impegnato fondi pubblici al solo fine di accontentare l'elettorato delle doppiette, in concomitanza con le prossime elezioni amministrative.
"A gennaio l'Assessorato provinciale alla caccia convocò 4 associazioni venatorie e 3 ambientaliste (!) per discutere di questo ripopolamento - ricorda Ennio Bonfanti, corrispondente nisseno della LAV e responsabile nazionale del settore "fauna" - in quella sede si concordò di procedere anzitutto con un censimento scientifico dei conigli su tutta la provincia, per verificarne la consistenza; è stato anche ribadito che i conigli d'allevamento non sono in grado di sopravvivere allo stato libero, che già la Regione attua in tutta la provincia un ripopolamento annuale con centinaia di capi, per cui l'intervento della Provincia era inutile e superfluo, e che tali ripopolamenti favoriscono ed incrementano il bracconaggio e la diffusione di malattie fra i conigli".
La LAV prende atto di come l'Amministrazione provinciale abbia totalmente ed arrogantemente ignorato e calpestato gli accordi precedentemente stabiliti e si sia lanciata in un'iniziativa assolutamente inadeguata dal punto di vista tecnico: per garantire la sopravvivenza degli animali, infatti, i ripopolamenti vanno attuati nei mesi di febbraio e marzo; in questo periodo i conigli "liberati" non trovano acqua e cibo necessari a causa della perdurante siccità; fra tre mesi si riaprirà la caccia e gli animali verranno massacrati; le modalità di scelta degli animali, dei luoghi di immissione, ecc. devono essere attentamente valutati da zoologi e naturalisti che abbiano preventivamente studiato il territorio e le sue caratteristiche...
"Tutto questo non è avvenuto e si sta procedendo in maniera irrazionale ed assurda - continua Bonfanti - se i conigli sono in 'notevole depauperamento numerico' come afferma la Provincia, allora perché ogni anno ne viene consentita la caccia su tutto il territorio? L'ufficio legale della LAV, quindi, ha deciso di inoltrare un formale esposto al Difensore civico provinciale per valutare le numerose e gravi illegittimità dell'iniziativa, che ben potrebbe rappresentare un esempio lampante di cattiva amministrazione e sperpero del denaro pubblico".
Finiranno nelle mani (e nelle pentole) dei cacciatori di frodo i 420 conigli d'allevamento che la Provincia di Caltanissetta ha acquistato per liberarli da oggi fino al 24 maggio: sconsiderata e gravissima, infatti, è stata la decisione di divulgare sulla stampa i comuni, le contrade e le date in cui verranno "liberati" i malcapitati animali, così che i bracconieri avranno facilitata la loro opera per individuare i luoghi di immissione per poi andare a catturare illecitamente (di notte con i fari o con i lacci ed i furetti) i conigli d'allevamento, abituati a gabbie e mangiatoie e praticamente incapaci di difendersi ed ambientarsi in natura...
E' questo il giudizio della LAV che contesta l'operazione filovenatoria ed antiambientale della Provincia, che ha impegnato fondi pubblici al solo fine di accontentare l'elettorato delle doppiette, in concomitanza con le prossime elezioni amministrative.
"A gennaio l'Assessorato provinciale alla caccia convocò 4 associazioni venatorie e 3 ambientaliste (!) per discutere di questo ripopolamento - ricorda Ennio Bonfanti, corrispondente nisseno della LAV e responsabile nazionale del settore "fauna" - in quella sede si concordò di procedere anzitutto con un censimento scientifico dei conigli su tutta la provincia, per verificarne la consistenza; è stato anche ribadito che i conigli d'allevamento non sono in grado di sopravvivere allo stato libero, che già la Regione attua in tutta la provincia un ripopolamento annuale con centinaia di capi, per cui l'intervento della Provincia era inutile e superfluo, e che tali ripopolamenti favoriscono ed incrementano il bracconaggio e la diffusione di malattie fra i conigli".
La LAV prende atto di come l'Amministrazione provinciale abbia totalmente ed arrogantemente ignorato e calpestato gli accordi precedentemente stabiliti e si sia lanciata in un'iniziativa assolutamente inadeguata dal punto di vista tecnico: per garantire la sopravvivenza degli animali, infatti, i ripopolamenti vanno attuati nei mesi di febbraio e marzo; in questo periodo i conigli "liberati" non trovano acqua e cibo necessari a causa della perdurante siccità; fra tre mesi si riaprirà la caccia e gli animali verranno massacrati; le modalità di scelta degli animali, dei luoghi di immissione, ecc. devono essere attentamente valutati da zoologi e naturalisti che abbiano preventivamente studiato il territorio e le sue caratteristiche...
"Tutto questo non è avvenuto e si sta procedendo in maniera irrazionale ed assurda - continua Bonfanti - se i conigli sono in 'notevole depauperamento numerico' come afferma la Provincia, allora perché ogni anno ne viene consentita la caccia su tutto il territorio? L'ufficio legale della LAV, quindi, ha deciso di inoltrare un formale esposto al Difensore civico provinciale per valutare le numerose e gravi illegittimità dell'iniziativa, che ben potrebbe rappresentare un esempio lampante di cattiva amministrazione e sperpero del denaro pubblico".