dom, 14 dicembre 2025

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Burundi: i Combattimenti Dilagano a Macchia d'Olio

Il fronte delle forze coinvolte nei combattimenti si è allargato nel terzo giorno di violenti attacchi alla capitale Bujumbura: il Ministro della Pubblica Sicurezza ha dichiarato che alle FNL (Forze per la liberazione nazionale, Hutu), si sono unite fin da ieri le CNDD-FDD (Consiglio Nazionale per la Difesa della Democrazia - Forze per la Difesa della Democrazia), che all'inizio non avevano partecipato ai combattimenti (le FDD nel dicembre 2002 avevano firmato un armistizio con il Governo e sembrava che collaborassero al difficile processo di pacificazione). Lo dimostra - prosegue il ministro - il fatto che vi siano dei ribelli delle CNDD-FDD tra i prigionieri fatti dall'esercito durante i combattimenti. Intanto si sono mosse alcune ONG e l'OCHA, Coordinamento per gli Affari Umanitari dell'ONU per cercare di portare i primi aiuti agli sfollati dai sobborghi sotto attacco che hanno cercato rifugio nel centro della città. I combattimenti sono iniziati lunedì quando le FNL hanno attaccato i sobborghi meridionali di Kanyosha, Musaga e Kinido assediandoli dalle colline circostanti. Tuttora, riporta l'OCHA, rimangono inaccessibili agli operatori umanitari per la violenza dei combattimenti. Un testimone oculare riferisce di avere visto cadere 7 bombe oggi: una è caduta vicino alla Banca centrale di Bujumbura provocando la morte di 4 persone ed il ferimento di 6, un'altra ha colpito un mercato ferendo una persona e le altre hanno colpito abitazioni civili. L'esercito sta rispondendo con l'utilizzo di elicotteri da guerra e l'artiglieria e dichiara di essere riuscito a ricacciare i ribelli sulle colline dalle quali sono venuti. Avere un quadro chiaro della situazione è molto difficile, come si può ben comprendere. Secondo fonti ufficiali da lunedì il conto delle vittime è salito a 35, compresi 17 ribelli e due soldati dell'esercito regolare, ma il numero di morti tra i civili non è stato confermato. Migliaia di sfollati cercano rifugio nel centro città Si calcola che circa 3000 civili a Kanyosha abbiano trovato rifugio in Chiese e strutture religiose. Altri 2500 civili in fuga dai sobborghi a sud di Bujumbura sono stati alloggiati temporaneamente nel Burundi Life Museum e stanno ricevendo aiuti e cure. L'azione di sostegno è coordinata dall'OCHA, il WFP (World food Programme dell'ONU), la Croce Rossa nternazionale e Medecins sans Frontieres. Questi ultimi hanno messo a disposizione un veicolo per raccogliere i feriti, 60 da lunedì, e ricoverarli nei locali ospedali. MSF sta, inoltre, allestendo una postazione sanitaria nel Museo. Manca tutto: c'è urgente bisogno di acqua, materiale per costruire ripari per gli sfollati, sapone e medicine per i feriti; rimangono chiusi negozi, mercati, banche ed uffici pubblici. La Lega per i Diritti Umani in Burundi (ITEKA) ha lanciato un appello alle FNL affinchè cessino i combattimenti e comincino le trattative con il Governo e che, intanto, vengano aperti dei corridoi umanitari per i civili bloccati nei sobborghi nel rispetto dei delle leggi umanitarie internazionali. Un portavoce delle FNL ha dichiarato ieri che i combattimenti sono iniziati poichè il Governo si rifiuta di negoziare e continueranno finchè non verrà aperto un tavolo di trattative. E' di oggi la dichiarazione in risposta del Ministro dell'Informazione e portavoce del Governo che afferma: "E' chiaro che i ribelli delle FNL hanno scelto la guerra invece del dialogo, noi dobbiamo combatterli per fermare i loro atti di terrorismo". Sembra, quindi, che per ora sia tramontata definitivamente la speranza di pace che era sorta in questa decennale guerra tra maggioranza Hutu e minoranza Tutsi, che detiene il potere. Le speranze si erano accese quando ad aprile si era insediato un Governo guidato da Domitien Ndayizeye, un Hutu moderato, con l'incarico di portare il paese a pacifiche elezioni che si sarebbero dovute tenere tra 18 mesi. Al momento pero' tutto fa pensare che la popolazione burundese dovrà attendere ancora a lungo prima di conoscere un periodo di pace.

Scheda dettagli:

Data: 9 agosto 2002
Fonte/Casa Editrice: Consumi Etici
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