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Brasile: Bio-Diversità Tutelata dal Diritto d’Autore
Per impedire “un utilizzo indebito” dei nomi tradizionali di piante e animali appartenenti alla ricca bio-diversità brasiliana da parte di marchi commerciali stranieri, il governo ha redatto una lista di 5.000 vocaboli protetti dal “diritto d’autore”: il lungo elenco, diffuso dal ministero dell’Agricoltura, comprende nomi di frutti amazzonici di origine indigena Tupi-Guaraní - come ‘açai’ e ‘cupuaçu’ - e addirittura di microrganismi come la ‘espirulina’, un tipo di alga. “Il registro sarà inviato via Internet ai principali uffici per la tutela di marchi e brevetti europei, giapponesi e statunitensi. Attraverso una rapida verifica tutti potranno evitare di appropriarsi indebitamente di uno dei termini presenti nella lista” ha fatto sapere il dicastero. La commissione interministeriale che ha lavorato al provvedimento ha parlato di “un’iniziativa del tutto inedita a livello internazionale” necessaria “per non creare malintesi” come già accaduto nel 1998. Quell’anno una nota azienda nipponica registrò il nome del frutto ‘cupuaçu’ esigendo poi il pagamento di ‘royalties’ fino a 10.000 dollari per ogni prodotto straniero che recasse l’omonima scritta sull’etichetta; nel 2004, grazie alla mobilitazione di alcune organizzazioni non governative, l’impresa fu obbligata ritirare il marchio. Secondo l’Associazione nazionale per la proprietà intellettuale (Abpi) attualmente sono 84 i nomi tipici di fauna e flora brasiliane di cui si sono appropriate aziende di diversi paesi.