Sono stati 24 i religiosi e laici cattolici che hanno perso la vita in modo violento nel 2006 durante la loro opera pastorale nei paesi poveri; lo sostiene l’agenzia d’informazione del Vaticano ‘Fides’, ricordando che lo scorso anno le vittime erano state 25. “Non usiamo il termine ‘martiri’ per non entrare minimante in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare di loro” si legge nella nota, in cui si dice anche che in molti casi si è trattato “almeno in apparenza, di aggressioni, rapine e furti in contesti sociali di particolare violenza, degrado umano e povertà, che questi ‘artigiani di pace’ cercavano di alleviare con la loro presenza e la loro opera”. Il maggior numero delle morti è avvenuto in Africa, dove sono stati uccisi 9 sacerdoti, una religiosa e una volontaria laica. Tra loro suor Leonella Sgorbati, missionaria della Consolata, uccisa a Mogadiscio, in Somalia, nazione contraddistinta da uno stato di anarchia, mentre usciva dall’ospedale pediatrico dove lavorava; restano a tutt’oggi ignoti i motivi dell’omicidio, rimasto impunito. Nel continente americano sono stati uccisi 6 sacerdoti, una religiosa impegnata nell’aiuto ai detenuti e un operatore laico salesiano. In Asia hanno perso la vita tre sacerdoti, una religiosa e un laico; l’elenco comprende don Andrea Santoro, missionario Fidei Donum in Turchia, ucciso mentre era in preghiera nella chiesa di Santa Maria a Trabznon (Trebisonda). Per il suo omicidio è stato incriminato e condannato un giovane di 17 anni. “Li proponiamo al ricordo ed al suffragio di tutti - si legge nella nota dell’agenzia vaticana - proprio perché il loro sacrifico, ben noto a Dio, non sia dimenticato neanche dagli uomini, e per il tributo che hanno dato alla crescita della Chiesa in ogni parte del mondo, al servizio della promozione umana e dell’evangelizzazione”.