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Bolivia: Indigeni Aymaras Festeggiano l'Inizio dell'Anno 5512
Gli indigeni aymaras boliviani hanno festeggiato l’inizio dell’anno 5512 della loro millenaria cultura in coincidenza con l’arrivo del solstizio d’inverno nell’emisfero sud, inaugurando il nuovo ciclo agricolo nelle comunità contadine dell’altopiano di La Paz. A Taraka, 45 chilometri a nordovest della capitale, decine di nativi con indosso gli abiti tradizionali multicolori hanno sfidato le temperature glaciali tipiche della stagione accendendo incensi e bruciando foglie di coca per rendere grazie all’Inti (il sole) e alla Pachamama (Madre terra) per il ‘Machaq Mara’ (nuovo anno aymara). ‘Amautas’ (vecchi saggi) e ‘curanderos’ (stregoni) hanno pregato perché il 5512 sia un anno più fertile rispetto a quello appena terminato per gli aymaras, che con i quechuas (discendenti degli antichi incas) sono l’etnia maggioritaria nel Paese andino. Il ‘Machaq Mara’ raduna ogni anno migliaia di turisti sull’altopiano di La Paz, in particolare nel sito archeologico di Tiwanacu, millenario insediamento pre-colombiano del primo impero andino. Quest’anno, tuttavia, l’affluenza di stranieri è stata molto scarsa a causa del prolungato blocco stradale indetto dai movimenti indigeni contro la politica economica del presidente Carlos Mesa lungo la principale strada che conduce al lago Titicaca, il ‘Lago sacro degli incas’: un accordo raggiunto ‘in extremis’ domenica con le autorità ha messo fine alle proteste e consentito che i tradizionali riti del capodanno si svolgessero, pur senza una massiccia partecipazione. “Il Blocco ha in parte limitato i festeggiamenti, ma speriamo che questo non sia un anno triste per il nostro popolo” ha detto il ‘mallku’ (capo supremo indigeno) Juan Condori. A El Alto, località che ha pagato un pesante tributo di sangue durante la cosiddetta ‘guerra del gas’ dello scorso autunno, centinaia di giovani hanno celebrato il ‘Machaq Mara’ ballando al ritmo di sonorità ‘rock-andine’.