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Bocconi Avvelenati: la Vigliacca e Incivile Prassi Continua, in Barba alle Leggi
Nel nostro civile paese perdura, senza che nessuna parola la possa arrestare, la barbara pratica dei bocconi avvelenati. I giornali di tutto il Paese ce ne rendono conto. Questo fenomeno incontrastato è in larga espansione. I veleni di vario tipo facilmente reperibili, il colpevole anonimato di chi compie questa barbarie, l'assenza totale di interventi di contrasto lo rendono quasi una consuetudine, una normale prassi, un dogma indiscusso. Ci domandiamo: a cosa serve la Legge se non viene rispettata nè, peggio, fatta rispettare? E' già difficile che siano gli interventi concreti, le azioni, a fermare delinquenti di ogni genere, ma le parole proprio no! Non è mai successo che un comportamento vile, illecito e criminale sia stato fermato con le sole parole. Perchè è questo che viene opposto al cianuro, alla stricnina, alle polpette riempite di vetri, agli insetticidi, ai veleni e armamentari di ogni genere: parole.
Le polizie provinciali prendono atto degli accadimenti, cioè delle morti (sempre atroci) degli animali domestici perchè vengono denunciati: ma niente cambia. I settori che da sempre hanno praticato l'avvelenamento per impedire agli animali predatori (cani, gatti, volpi, mustelidi, ecc...) di cibarsi delle prede (fagiani, leprotti, ecc.......) destinate alla caccia, non solo non vengono indagati ma neppure sfiorati dal sospetto delle istituzioni, anzi, in molti casi, addirittura difesi da chi li sospetta.
Perchè tanto servilismo nei confronti dei cacciatori? Perchè nessuna attenzione agli animali di affezione, ai loro affezionati padroni, ai cittadini rispettosi della vita soprattutto se indifesa, alla fauna selvatica della quale l'INFS dovrebbe aver cura? Perchè le leggi non sono uguali per tutti? Crediamo che la civiltà imponga un cambiamento.
Crediamo che niente possa giustificare l'inerzia delle istituzioni a tutti i livelli.
Forse si aspetta il primo caso di avvelenamento umano per sapere come agire? Gli animali soffrono come gli umani e muoiono come morirebbe un umano, tra atroci sofferenze. Una consapevolezza del genere dovrebbe bastare a smuovere le coscienze, a scuotere quella dura indifferenza che rende tutti i fatti uguali: la morte per crudeltà di un animale giace sulla scrivania di un politico, di un amministratore, così come giace la richiesta di autorizzazione per una fiera o di finanziamento per una mostra di cartoline d'epoca: carta tra le carte.
L'interesse per gli animali si esaurisce con la contravvenzione fatta al cittadino che, insieme al cane, non porta a spasso la paletta per raccoglierne gli escrementi facendo assurgere a reato l'intenzione, oppure, nello stipulare convenzioni con canili nella grande maggioranza lager facendo lucrare i disonesti e lasciando marcire i cani.
Dopo la proibizione di importare e commerciare in Italia pellicce di cane e gatto (decreto di civiltà) chiediamo alle massime autorità di intervenire energicamente anche contro gli avvelenamenti imponendo, alle istituzioni locali responsabili, azioni adeguate. Noi cittadini rispettosi delle leggi, non vogliamo essere considerati di serie B perchè amiamo e rispettiamo gli animali. La loro sofferenza ci provoca sofferenza, l'intolleranza e la persecuzione di cui sono fatti oggetto ci fa orrore e l'inedia delle istituizoni ci indigna. Anche le nostre istanze hanno diritto di cittadinanza in un paese che si richiama alla civiltà e che si vanta di avere le leggi più illuminate d'Europa. Contiamo sul rigore della vostra onestà morale e intellettuale. Grazie Davide Giannobi Gruppo Bairo www.geocities.com/Bairo.geo
Le polizie provinciali prendono atto degli accadimenti, cioè delle morti (sempre atroci) degli animali domestici perchè vengono denunciati: ma niente cambia. I settori che da sempre hanno praticato l'avvelenamento per impedire agli animali predatori (cani, gatti, volpi, mustelidi, ecc...) di cibarsi delle prede (fagiani, leprotti, ecc.......) destinate alla caccia, non solo non vengono indagati ma neppure sfiorati dal sospetto delle istituzioni, anzi, in molti casi, addirittura difesi da chi li sospetta.
Perchè tanto servilismo nei confronti dei cacciatori? Perchè nessuna attenzione agli animali di affezione, ai loro affezionati padroni, ai cittadini rispettosi della vita soprattutto se indifesa, alla fauna selvatica della quale l'INFS dovrebbe aver cura? Perchè le leggi non sono uguali per tutti? Crediamo che la civiltà imponga un cambiamento.
Crediamo che niente possa giustificare l'inerzia delle istituzioni a tutti i livelli.
Forse si aspetta il primo caso di avvelenamento umano per sapere come agire? Gli animali soffrono come gli umani e muoiono come morirebbe un umano, tra atroci sofferenze. Una consapevolezza del genere dovrebbe bastare a smuovere le coscienze, a scuotere quella dura indifferenza che rende tutti i fatti uguali: la morte per crudeltà di un animale giace sulla scrivania di un politico, di un amministratore, così come giace la richiesta di autorizzazione per una fiera o di finanziamento per una mostra di cartoline d'epoca: carta tra le carte.
L'interesse per gli animali si esaurisce con la contravvenzione fatta al cittadino che, insieme al cane, non porta a spasso la paletta per raccoglierne gli escrementi facendo assurgere a reato l'intenzione, oppure, nello stipulare convenzioni con canili nella grande maggioranza lager facendo lucrare i disonesti e lasciando marcire i cani.
Dopo la proibizione di importare e commerciare in Italia pellicce di cane e gatto (decreto di civiltà) chiediamo alle massime autorità di intervenire energicamente anche contro gli avvelenamenti imponendo, alle istituzioni locali responsabili, azioni adeguate. Noi cittadini rispettosi delle leggi, non vogliamo essere considerati di serie B perchè amiamo e rispettiamo gli animali. La loro sofferenza ci provoca sofferenza, l'intolleranza e la persecuzione di cui sono fatti oggetto ci fa orrore e l'inedia delle istituizoni ci indigna. Anche le nostre istanze hanno diritto di cittadinanza in un paese che si richiama alla civiltà e che si vanta di avere le leggi più illuminate d'Europa. Contiamo sul rigore della vostra onestà morale e intellettuale. Grazie Davide Giannobi Gruppo Bairo www.geocities.com/Bairo.geo