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Bocconi Avvelenati: la Strage di Animali Continua in Tutta Italia
di SIMONE FIORETTI
Tutto è iniziato con la moria di cani, poi è toccato ad un tasso, ed ancora ad altri animali selvatici, come scoiattoli e istrici. Tutti avvelenati dalla stricnina.
Teatro della strage di animali, Poggio Moiano, nella zona compresa all’interno della riserva di caccia che lambisce il territorio del parco dei Monti Lucretili. L’amara vicenda è partita da una denuncia fatta dai proprietari dei cani avvelenati e la segnalazione ha fatto scattare anche un esposto degli uomini della Guardia Forestale alla Procura della Repubblica, con l'interessamento dei carabinieri e la consulenza del veterinario.
Un fenomeno che non ha riguardato solo Poggio Moiano ma anche il vicino territorio di Scandriglia e che ha immediatamente destato grande preoccupazione da parte degli ambientalisti e politici locali, come quello dell'assessore provinciale alla Caccia. «Certi fatti - commenta Vincenzo Lodovisi - causati ogni volta da gente sciagurata, non possono essere presi sotto gamba. Da parte mia chiederò alla competente stazione della Forestale di Poggio Moiano, da sempre attenta e disponibile alle sollecitazioni, di incrementare le azioni di controllo e prevenzione al fine di evitare il protrarsi di questi eventi che danneggiano irreparabilmente il nostro territorio. In questo senso non faremo mancare il nostro impegno, anche sul versante della valorizzazione del territorio, con fatti precisi: creare un'oasi naturale e faunistica, gemellandola con quella dei Piani dell'Abatino a Poggio San Lorenzo. La possibilità di unire due vocazioni territoriali, come quelle dell'Alta Sabina - ha concluso Lodovisi - è l'impegno che personalmente ho il dovere di prendere, per difendere un territorio che in questo ultimo periodo è teatro continuo di danni gravissimi all'ecositema».
Tornando ai bocconi avvelenati, le indagini proseguono da parte della Guardia Forestale: di ipotesi ne circolano tante, come ad esempio quella che i bocconi siano stati messi ad arte per difendere il territorio dai predatori o da animali indesiderati. Oppure che la guerra sia scaturita da una stupida lotta tra allevatori.
Certamente il metodo adottato è sbagliato sotto tutti i punti di vista, a cominciare dal fatto che oltre a creare un danno irreparabile all'ecosistema, si ripercuote negativamente anche sull'andamento biologico della fauna.
Preoccupazioni sono state manifestate anche dalla popolazione, che spesso si reca in quei luoghi per fare scampagnate. «I nostri bambini - si dice in paese - potrebbero essere le vittime innocenti degli stessi bocconi avvelenati».
Tutto è iniziato con la moria di cani, poi è toccato ad un tasso, ed ancora ad altri animali selvatici, come scoiattoli e istrici. Tutti avvelenati dalla stricnina.
Teatro della strage di animali, Poggio Moiano, nella zona compresa all’interno della riserva di caccia che lambisce il territorio del parco dei Monti Lucretili. L’amara vicenda è partita da una denuncia fatta dai proprietari dei cani avvelenati e la segnalazione ha fatto scattare anche un esposto degli uomini della Guardia Forestale alla Procura della Repubblica, con l'interessamento dei carabinieri e la consulenza del veterinario.
Un fenomeno che non ha riguardato solo Poggio Moiano ma anche il vicino territorio di Scandriglia e che ha immediatamente destato grande preoccupazione da parte degli ambientalisti e politici locali, come quello dell'assessore provinciale alla Caccia. «Certi fatti - commenta Vincenzo Lodovisi - causati ogni volta da gente sciagurata, non possono essere presi sotto gamba. Da parte mia chiederò alla competente stazione della Forestale di Poggio Moiano, da sempre attenta e disponibile alle sollecitazioni, di incrementare le azioni di controllo e prevenzione al fine di evitare il protrarsi di questi eventi che danneggiano irreparabilmente il nostro territorio. In questo senso non faremo mancare il nostro impegno, anche sul versante della valorizzazione del territorio, con fatti precisi: creare un'oasi naturale e faunistica, gemellandola con quella dei Piani dell'Abatino a Poggio San Lorenzo. La possibilità di unire due vocazioni territoriali, come quelle dell'Alta Sabina - ha concluso Lodovisi - è l'impegno che personalmente ho il dovere di prendere, per difendere un territorio che in questo ultimo periodo è teatro continuo di danni gravissimi all'ecositema».
Tornando ai bocconi avvelenati, le indagini proseguono da parte della Guardia Forestale: di ipotesi ne circolano tante, come ad esempio quella che i bocconi siano stati messi ad arte per difendere il territorio dai predatori o da animali indesiderati. Oppure che la guerra sia scaturita da una stupida lotta tra allevatori.
Certamente il metodo adottato è sbagliato sotto tutti i punti di vista, a cominciare dal fatto che oltre a creare un danno irreparabile all'ecosistema, si ripercuote negativamente anche sull'andamento biologico della fauna.
Preoccupazioni sono state manifestate anche dalla popolazione, che spesso si reca in quei luoghi per fare scampagnate. «I nostri bambini - si dice in paese - potrebbero essere le vittime innocenti degli stessi bocconi avvelenati».