mer, 14 maggio 2025

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Bocconi Avvelenati: da Considerare Come Mine Antiuomo?

Bocconi avvelenati come mine antiuomo? L'accostamento ricorre nelle decine di segnalazioni che arrivano a La Nazione. Chi scrive parla di «livello di guardia» già superato. Campi e giardini devono essere ispezionati con attenzione prima di togliere il guinzaglio a un cane o, peggio ancora, prima di lasciarsi sgambettare un bambino.
Dopo la vicenda di Ginger, la cagnetta di Reggello uccisa da un micidiale boccone, e della sua padroncina Virginia, finita all'ospedale in stato si shock, ecco altre due storie piovute ieri in redazione.
La prima riguarda un gatto, Ringo. La sua padrona, Anna, scrive: «Una sera come tante, mentre fai la cena, comincia l'incubo. Vedi il gatto che corre all'impazzata, sfugge la luce, sbatte contro i vetri delle finestre per cercare di scappare Pensi: non è possibile che sia diventato matto. O improvvisamente aggressivo. Pensi: chiamo il veterinario. Che risponde: parti subito».
Il racconto continua: in macchina il micio ringhia e miagola. Finalmente l'arrivo dal veterinario. Due iniezioni di fila. Dovrebbe vomitare. Ma non vomita. Non si muove, pare che nemmeno respiri. Anna prega. No, non è peccato pregare per un gatto. Il veterinario spiega che è stato avvelenato con un banale prodotto contro le chiocciole che si trova in commercio. Rende gli animali iperattivi, finché il fisico non crolla, il cuore si arresta, i polmoni collassano. Ringo si è salvato solo per la capacità, soprattutto d'intuire il tipo di veleno, del veterinario.
Anche un cane, Macchia, protagonista della seconda storia, è riuscito a tornare a casa dopo aver trovato un boccone avvelenato. Perché Macchia è diffidente: ha solo leccato il pezzo di carne e appena ha cominciato a sentirsi male è corso dalla padrona come per chiedere aiuto. Volata in macchina dal veterinario e salvataggio in extremis.
Sono episodi di questi giorni, utili per capire che il livello di pericolo cresce. E bisogna moltiplicare l'attenzione.
Ebe Dalle Fabbriche, presidente del Movimento Una — Uomo, Natura, Animali — ha una vasta raccolta di storie. Potrebbe farne un'antologia. Da anni si batte contro i bocconi avvelenati. E' convinta sul serio che siano da pagonare alle mine vaganti. Si tratta di esche avvelenate sparse nei parchi e nei giardini, pubblici privati, che fanno stragi silenziose di animali selvatici, randagi o domestici, in campagna e in città. E naturalmente rappresentano un pericolo per i bambini.
Ebe Dalle Fabbriche, a nome del Movimento Una, ha predisposto una petizione inviata a Governo e Regione dove si chiedono, fra l'altro, forme rigorose di controllo sulla vendita e detenzione di sostanze velenose e il divieto di caccia nelle zone dove siano state trovate le esche avvelenate.
di Sandro Bennucci

Scheda dettagli:

Data: 28 maggio 2003
Fonte/Casa Editrice: Volambiente
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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