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Benedetto Xvi: “dai Musei Contributo a Cultura della Pace”
“Ogni opportunità per favorire l’integrazione e l’incontro tra gli individui e i popoli è senza dubbio da incoraggiare. In tale prospettiva anche i musei, pur tenendo conto delle mutate condizioni sociali, possono diventare luoghi di mediazione artistica, anelli di raccordo tra il passato, il presente e il futuro, crocevia di uomini e donne dei vari continenti, nonché cantieri di ricerca e fucine di arricchimento culturale e spirituale”: lo ha detto oggi Benedetto XVI ricevendo in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano i partecipanti al Convegno internazionale promosso in occasione del Quinto Centenario dei Musei Vaticani. “Il dialogo, grazie a Dio, sempre più auspicato fra culture e religioni – ha proseguito il Papa - non può che agevolare la reciproca conoscenza e rendere più proficui gli sforzi per costruire un comune avvenire di solidale progresso e di pace per l’intera umanità. I Musei potranno contribuire a diffondere la cultura della pace se, conservando la loro natura di templi della memoria storica, saranno anche luoghi di dialogo e di amicizia tra tutti”. Sottolineando che la Chiesa “da sempre sostiene e promuove il mondo dell’arte considerandone il linguaggio un privilegiato veicolo di progresso umano e spirituale”, il Pontefice ha menzionato anche le parole rivolte recentemente agli operatori dei Musei Vaticani: “Ricevendo il mese scorso il personale di quest’importante Istituzione, osservavo come nel suo «codice genetico» sia scritta questa verità: la grande civiltà classica e quella ebraico-cristiana non si oppongono tra loro, ma convergono nell’unico piano di Dio”. Benedetto XVI ha così congedato i partecipanti all’udienza: “Auguro che il vostro quotidiano lavoro contribuisca a trasmettere alle generazioni di domani l’amore per quella bellezza che, come scrive Dostoevskij, «salverà il mondo»”.