Tre saranno impiccati e un altro finirà all’ergastolo: per la prima volta quattro uomini del Bangladesh, tra loro imparentati, sono stati duramente condannati per un crimine contro le donne, finora non perseguito con particolare severità. I quattro avevano sfigurato con l’acido solforico una giovane madre di 28 anni, madre di 3 figlie e in stato di gravidanza al momento dei fatti a novembre dello scorso anno. Gli uomini avevano colpito la donna con dell’acido solforico attraverso la finestra sua della casa, nel villaggio di Islampur Muzraipar nel Surma meridionale (nord est del Paese). Il movente per l’atto criminale, che ha lasciato la vittima deturpata nel volto e nel corpo, sarebbe stato un contenzioso che gli aggressori avevano con il marito della vittima. Secondo altre voci, la donna aveva rifiutato le ‘attenzioni’ degli quattro uomini. In Bangladesh la pratica di bruciare con l’acido le donne ha raggiunto le dimensioni di una piaga sociale. Le vittime pagano per dispute familiari o, molto più spesso, vengono in questo modo punite da spasimanti di cui rifiutano il corteggiamento. Le ultime stime disponibili ricordano che si è passati dai 136 casi nel 1999 ai 339 nei primi 9 mesi del 2002. Dopo un lungo periodo di disinteresse, il governo, sollecitato anche dal clamore che questi fatti hanno suscitato all’estero grazie all’azione di alcune organizzazioni non governative, ha istituito tribunali speciali per giudicare questi casi ed ha reso più severa la legislazione fino a prevedere la pena capitale.