Notizie
Bangladesh Caritas Propone Priogetto di Aiuti ‘Food-for-Work’
“La situazione è ancora grave principalmente nelle aree rurali dei distretti centrali del Paese” dice alla MISNA Benedict Alo D’Rozario, direttore del programma per la ripresa e lo sviluppo del centro Caritas di Dhaka, a proposito delle gravi alluvioni che hanno colpito il Bangladesh nelle passate tre settimane, provocando finora 628 morti. Secondo stime fornite ieri dal ministro dell’Alimentazione e della gestione delle catastrofi naturali di Dhaka, Chowdhury Kamal Ibne Yusuf, le acque hanno inondato due terzi del Paese, 30 milioni di persone sono state in qualche modo danneggiate e tre milioni di bangladesi sono stati costretti a lasciare le proprie case. Un bilancio più pesante si era registrato solo nel 1998, quando rimasero uccise oltre 700 persone. “Il Paese – ha detto il ministro alla stampa – avrà bisogno di aiuti alimentari per circa 25 milioni di persone (1/7 dell’intera popolazione) per i prossimi cinque mesi” per fare fronte alle conseguenze della peggiore stagione dei monsoni registrata negli ultimi sette anni. “Stiamo ricevendo assistenza internazionale, in aggiunta alle nostre riserve di cibo” ha aggiunto il ministro, assicurando che “nessuno morirà di fame”. Un primo bilancio dei danni materiali fornito da fonti ufficiali si aggira attorno ai 6,7 miliardi di dollari. “L’acqua si sta ritirando lentamente e ci vorranno ancora alcune settimane prima che il terreno si possa asciugare, sempre che non arrivino nuove piogge dal versante indiano” spiega alla MISNA Benedict Alo D’Rozario. “Attualmente le principali emergenze riguardano i generi alimentari e le medicine necessarie a curare malattie come diarrea e dissenteria che si stanno diffondendo a macchia d’olio soprattutto tra i bambini. Sul fronte del settore tessile (che rappresenta l’80% delle esportazioni del Bangladesh, ndr) la situazione è preoccupante: decine di migliaia di persone, in gran parte donne, hanno perso il lavoro e non sanno come sbarcare il lunario, mentre i prezzi dei beni di prima necessità hanno registrato forti aumenti. Anche per il settore agricolo le perdite sono molto pesanti e non si prevedono nuovi raccolti prima di cinque mesi”. Caritas Bangladesh è impegnata all’assistenza ai disastrati con un programma di cui beneficeranno in totale almeno 40.000 famiglie. “Finora ne abbiamo soccorse circa 30.000 e contiamo di completare l’operazione in breve tempo. Non appena sarà possibile lanceremo anche il programma ‘food-for-work’, fornendo aiuti alimentari in cambio di lavoro per ricostruire le case distrutte, riparare infrastrutture danneggiate e ripulire dai detriti le zone sinistrate. Il nostro impegno è volto a restituire al più presto a tutte le famiglie colpite la dignità di un lavoro per poter mantenere i loro figli e aiutarle a ritornare alla normalità” conclude il direttore del programma per la ripresa e lo sviluppo del centro Caritas di Dhaka. Intanto l’Unicef ha lanciato un appello umanitario per raccogliere nuovi fondi ed acquistare migliaia di compresse per rendere l’acqua potabile e farmaci per i bambini. I 13 milioni di dollari che l’agenzia Onu ritiene necessari per l’emergenza saranno destinati, tra l’altro, a interventi sanitari, alla fornitura di acqua, e alla tutela dei minori a rischio. Il Bangladesh è abitato da 140 milioni di persone (il doppio dell’Italia in metà del territorio) di cui il 35 per cento vive al sotto della soglia di povertà; il reddito medio annuo pro capite è di 400 dollari. L’emergenza meteorologica che ha colpito oltre al Bangladesh soprattutto il Nepal orientale e i due Stati indiani del Bihar e Assam (circa 700 morti) ma non ha risparmiato la Cina, la Corea del Nord, la Corea del Sud, il Giappone, le Filippine e il Vietnam.