sab, 03 maggio 2025

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Avorio: 72% degli Italiani Contrario al Commercio

“In vista dell’importante appuntamento internazionale della CITES, la Conferenza Intergovernativa della Convezione di Washington sulla salvaguardia delle specie in via d’estinzione che si terrà all’Aja dal 3 al 15 giugno prossimi, un sondaggio eseguito da Ipsos Mori, e commissionato dall’International Fund for Animal Welfare (Fondo Internazionale per la tutela degli Animali), rivela che il 72% degli italiani intervistati sono a favore dell’introduzione di una moratoria internazionale di 20 anni sulla commercializzazione dell’avorio.

Sul tavolo dei negoziati della Conferenza intergovernativa di giugno, infatti, una proposta del Kenya e Mali, (sostenuta da Ghana e Togo e molti altri Stati dell’Africa centrale ed orientale) mira ad adottare una moratoria internazionale di 20 anni sul commercio di avorio: da un punto di vista scientifico questo è il tempo necessario per garantire almeno la riproduzione di una nuova generazione di elefanti. Questa proposta, se adottata, assicurerà una protezione effettiva degli elefanti, indissolubilmente legata alla chiusura definitiva del mercato globale dell’avorio.

“Rivolgiamo un appello al Ministro Pecoraro Scanio, affinché l’Italia, Paese il cui voto ha sempre avuto un peso rilevante nelle conferenze CITES, supporti il prolungamento della moratoria al commercio di avorio per altri 20 anni al fine di garantire una rinnovata volontà di protezione degli elefanti minacciati da bracconaggio – dichiara Nadia Masutti responsabile nazionale LAV settore Esotici – il sondaggio conferma inequivocabilmente la posizione dei cittadini italiani in favore della moratoria e ci aspettiamo che l’Italia possa contribuire alla salvezza di migliaia di elefanti con un voto in favore della moratoria”.

Il rischio da fronteggiare, nel corso della Conferenza, è che i risultati ottenuti in quasi due decenni di protezione degli elefanti, vengano vanificati se saranno accolte le richieste – avanzate da Sud Africa, Botswana e Namibia – di ottenere l’autorizzazione a mettere in commercio 60 tonnellate di avorio attualmente depositate in magazzini. Tale autorizzazione, se ottenuta, alimenterebbe di nuovo il commercio illegale dell’avorio e quindi il massacro di elefanti.

Si stima che circa 20.000 elefanti vengano sterminati ogni anno per alimentare il commercio illegale dell’avorio. La maggior parte di questo commercio ha le sue origini in Africa, mentre lo sbocco principale è sul continente asiatico dove esiste un cospicuo mercato illecito. Nel periodo tra agosto 2005 e agosto 2006, più di 23 tonnellate di avorio proveniente dal bracconaggio sono state sequestrate da ufficiali doganali e altri enti amministrativi in tutto il mondo, la maggior parte in porti asiatici. Questi sequestri rappresentano solo il 10-15% dell’effettivo ammontare del commercio illegale.

Questo consistente commercio illecito sta conducendo allo sterminio di migliaia di elefanti; la CITES non riesce a mantenere gli impegni associati al suo mandato per assicurare che il commercio in prodotti derivanti da elefanti non minacci la sopravvivenza di questa specie a rischio.

“L’Italia è, purtroppo, fra i Paesi destinatari del fiorente mercato del commercio clandestino di avorio, e lo dimostrano i vari sequestri anche recentemente verificatisi, in particolare negli aeroporti di Bari-Palese e Brindisi-Casale. – prosegue Nadia Masutti – E non si tratta solo di prodotti lavorati ma anche di un vero e proprio mercato illecito di zanne destinate ad artigiani e antiquari: basti citare l’operazione del Cites-NOC del novembre scorso a Napoli che ha portato al sequestro di quattro zanne, del peso complessivo di circa 100 kg di avorio grezzo”.

“Oggi gli elefanti sono di fronte ad una nuova minaccia dovuta ai fiorenti mercati illegali incoraggiati dalle proposte di alcuni paesi Asiatici, tra cui il Giappone, di riaprire il commercio dell’avorio”, conclude IFAW.

Scheda dettagli:

Data: 25 maggio 2007
Fonte/Casa Editrice: LAV
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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