Notizie
Australia, Aborigeni Contro il Nucleare: i Depositi Nascerebbero nella Montagna Sacra
Gli aborigeni contestano le discariche di Canberra volute dal governo. Presentata una petizione: sarebbe la rovina economica
La provocazione: diventiamo la pattumiera del mondo
Aborigeni contro il governo per bloccare almeno due delle tre discariche nucleari che Canberra vorrebbe impiantare nel deserto, a un centinaio di chilometri da Uluru, la roccia rossa simbolo dell'Australia. Un gruppo di otto rappresentanti delle tribù vicine a due dei tre luoghi indicati per la futura raccolta dei rifiuti nucleari, Harts Range e il Monte Everard, rispettivamente un centinaio di chilometri a est e a ovest da Uluru, la montagna sacra aborigena, si sono recati a Canberra per fare pressioni sul governo affinché cambi idea. Al parlamento hanno presentato una petizione di 9 mila firme (tante, considerata la bassa densità del loro stato) per dire no al nucleare. Dieci gioni fa il governo federale aveva imposto al Territorio del Nord i due luoghi, nonostante il governo dello stato avesse già votato contro le discariche, ed espresso una legge che rende fuori legge il trasporto e l'immagazzinamento delle scorie nucleari sul proprio territorio. «Questa terra è nostra da migliaia e migliaia di anni, e deve passare ai miei e ai loro nipoti. Non deve essere avvelenata», ha detto Audrey McCormack, una delle donne aborigene parte della delegazione recatasi in parlamento. Per William Tilmauth, che lavora in una cooperativa di allevatori aborigeni, una discarica nucleare nel deserto significherebbe la rovina economica. «Vendiamo un bestiame sano ed ecologico, ma con il nucleare a monte dei nostri corsi d'acqua, chi ci garantisce che non succederanno disastri?», ha detto Tilmauth ai giornalisti. La premier del Territorio del Nord, Clare Martin, sta valutando che possibilità ci sono, per uno stato, di impugnare una legge emessa dal governo federale.
La provocazione: diventiamo la pattumiera del mondo
Aborigeni contro il governo per bloccare almeno due delle tre discariche nucleari che Canberra vorrebbe impiantare nel deserto, a un centinaio di chilometri da Uluru, la roccia rossa simbolo dell'Australia. Un gruppo di otto rappresentanti delle tribù vicine a due dei tre luoghi indicati per la futura raccolta dei rifiuti nucleari, Harts Range e il Monte Everard, rispettivamente un centinaio di chilometri a est e a ovest da Uluru, la montagna sacra aborigena, si sono recati a Canberra per fare pressioni sul governo affinché cambi idea. Al parlamento hanno presentato una petizione di 9 mila firme (tante, considerata la bassa densità del loro stato) per dire no al nucleare. Dieci gioni fa il governo federale aveva imposto al Territorio del Nord i due luoghi, nonostante il governo dello stato avesse già votato contro le discariche, ed espresso una legge che rende fuori legge il trasporto e l'immagazzinamento delle scorie nucleari sul proprio territorio. «Questa terra è nostra da migliaia e migliaia di anni, e deve passare ai miei e ai loro nipoti. Non deve essere avvelenata», ha detto Audrey McCormack, una delle donne aborigene parte della delegazione recatasi in parlamento. Per William Tilmauth, che lavora in una cooperativa di allevatori aborigeni, una discarica nucleare nel deserto significherebbe la rovina economica. «Vendiamo un bestiame sano ed ecologico, ma con il nucleare a monte dei nostri corsi d'acqua, chi ci garantisce che non succederanno disastri?», ha detto Tilmauth ai giornalisti. La premier del Territorio del Nord, Clare Martin, sta valutando che possibilità ci sono, per uno stato, di impugnare una legge emessa dal governo federale.