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Aspirina: Genera Assuefazione?
di: Donata Allegri
Le proprietà dell'aspirina sono note da tempo ma solo nel 1954 fu dimostrato che l'aspirina era dotata di un effetto sulla coagulazione del sangue. L'Aspirina e gli antiaggreganti in genere, rendono il sangue più “fluido”, bloccando alcune componenti del sangue chiamate piastrine, le quali aggregandosi danno il via al processo che porta alla formazione dei coaguli di sangue.
Recenti studi, effettuati da un gruppo di ricercatori del Northwestern Memorial Hospital, hanno dimostrato che gli abituali (dal 5 a più del 40%) consumatori di aspirina, utilizzata per prevenire i problemi cardiovascolari, sono resistenti al farmaco. Infatti quasi la metà dei pazienti che hanno subito un colpo apoplettico o un attacco ischemico transitorio (TIA) erano già stati sottoposti a una terapia a base di aspirina e, successivamente si è visto che risultavano “resistenti” al farmaco.
Molti medici non eseguono sui pazienti il test di resistenza all'aspirina e sostengono che l'assunzione del medicinale porta dei benefici anche su quelli resistenti. La resistenza a questo farmaco potrebbe essere una delle ragioni per cui molte persone continuano ad avere attacchi di cuore anche prendendo il medicinale.
Un piccolo, ma crescente, numero di medici sta iniziando ad effettuare i test di resistenza sui pazienti. Mark J. Alberts, ha presentato i risultati di questo studio al 5th World Stroke Congress di Vancouver, in Canada ed ha aggiunto che i ricercatori faranno ulteriori studi per capire come massimizzare gli effetti del farmaco come agente anticoagulante.
Le proprietà dell'aspirina sono note da tempo ma solo nel 1954 fu dimostrato che l'aspirina era dotata di un effetto sulla coagulazione del sangue. L'Aspirina e gli antiaggreganti in genere, rendono il sangue più “fluido”, bloccando alcune componenti del sangue chiamate piastrine, le quali aggregandosi danno il via al processo che porta alla formazione dei coaguli di sangue.
Recenti studi, effettuati da un gruppo di ricercatori del Northwestern Memorial Hospital, hanno dimostrato che gli abituali (dal 5 a più del 40%) consumatori di aspirina, utilizzata per prevenire i problemi cardiovascolari, sono resistenti al farmaco. Infatti quasi la metà dei pazienti che hanno subito un colpo apoplettico o un attacco ischemico transitorio (TIA) erano già stati sottoposti a una terapia a base di aspirina e, successivamente si è visto che risultavano “resistenti” al farmaco.
Molti medici non eseguono sui pazienti il test di resistenza all'aspirina e sostengono che l'assunzione del medicinale porta dei benefici anche su quelli resistenti. La resistenza a questo farmaco potrebbe essere una delle ragioni per cui molte persone continuano ad avere attacchi di cuore anche prendendo il medicinale.
Un piccolo, ma crescente, numero di medici sta iniziando ad effettuare i test di resistenza sui pazienti. Mark J. Alberts, ha presentato i risultati di questo studio al 5th World Stroke Congress di Vancouver, in Canada ed ha aggiunto che i ricercatori faranno ulteriori studi per capire come massimizzare gli effetti del farmaco come agente anticoagulante.