Notizie
Asia: Dopo lo Tsunami, Arriva l'Onda Violanta dei Ribelli
L'Indonesia ha messo in guardia ieri gli operatori umanitari dalle azioni dei separatisti ribelli che approfitterebbero della situazione conseguente allo tsunami per effettuare scorribande nei campi dei sopravvissuti, o almeno per cercarvi riparo, mentre lo Sri Lanka segnala una potenziale recrudescenza di una ribellione da tempo sommersa che potrebbe intralciare le operazioni dei soccorsi alle vittime del maremoto.
Centinaia di persone hanno contestato il governo dello Sri Lanka, dominato dai Tamil, dopo che il segretario generale dell'ONU Kofi Annan aveva aderito ad una richiesta del governo di non visitare le regioni colpite dallo Tsunami che sono sotto il controllo dei ribelli.
Scontri fra Cristiani e Indu' si sono verificati nella parte orientale del Paese, dove si sono concentrati gli aiuti umanitari, e tre persone sono rimaste uccise, mentre 37 sono stati i feriti, nessuno dei quali operatore umanitario.
Gli operatori umanitari hanno fatto sapere che faranno attenzione, ma non hanno voluto mostrare preoccupazione per l'eventuale presenza di ribelli nei due Paesi colpiti dalla catastrofe.
Risveglio dei conflitti interni anche nelle Filippine, duramente colpite dai tifoni che a dicembre hanno ucciso circa 1500 persone. I ribelli separatisti del Fonte Moro di liberazione islamica, si sono scontrati con le truppe regolari dopo un anno e mezzo di fragile tregua che aveva interrotto piu' di dieci anni di lotta per ottenere uno Stato musulmano autonomo.
Le prime notizie sugli scontri, cominciati ieri sera a 900 chilometri a sud della capitale, Manila, non parlavano di vittime.
Centinaia di persone hanno contestato il governo dello Sri Lanka, dominato dai Tamil, dopo che il segretario generale dell'ONU Kofi Annan aveva aderito ad una richiesta del governo di non visitare le regioni colpite dallo Tsunami che sono sotto il controllo dei ribelli.
Scontri fra Cristiani e Indu' si sono verificati nella parte orientale del Paese, dove si sono concentrati gli aiuti umanitari, e tre persone sono rimaste uccise, mentre 37 sono stati i feriti, nessuno dei quali operatore umanitario.
Gli operatori umanitari hanno fatto sapere che faranno attenzione, ma non hanno voluto mostrare preoccupazione per l'eventuale presenza di ribelli nei due Paesi colpiti dalla catastrofe.
Risveglio dei conflitti interni anche nelle Filippine, duramente colpite dai tifoni che a dicembre hanno ucciso circa 1500 persone. I ribelli separatisti del Fonte Moro di liberazione islamica, si sono scontrati con le truppe regolari dopo un anno e mezzo di fragile tregua che aveva interrotto piu' di dieci anni di lotta per ottenere uno Stato musulmano autonomo.
Le prime notizie sugli scontri, cominciati ieri sera a 900 chilometri a sud della capitale, Manila, non parlavano di vittime.