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Argentina: Prezzi Diversi a Seconda Che i Clienti Siano Turisti o Abitanti Locali
Un prezzo per gli abitanti locali, un altro per gli stranieri: questa sembra la politica adottata nell’Argentina del dopo crisi economica, e non solo dai commercianti. Non sono soltanto un paio di scarpe, un passaggio in taxi, una stanza in hotel, un caffè al bar o un biglietto aereo a costare di più per un turista rispetto a un argentino. L’esempio più clamoroso viene dall’ente pubblico che gestisce i 33 parchi naturali del Paese. Spiega Sergio Saragoza, presidente dell’ente Parchi Nazionali: “Non stiamo uccidendo i turisti, ma stiamo solo privilegiando i residenti, come avviene in alcuni Paesi europei. Inoltre, per gli stranieri si tratta di cifre irrisorie, mentre per noi questa differenza implica un introito importante”. Nel parco nazionale Iguazú, ad esempio, per un turista straniero l’ingresso costa 30 pesos (circa 22 euro), per un locale 6 (circa 4,5 euro), mentre per ogni altro cittadino argentino ne costa 12 (circa 9 euro). Anche nelle biglietterie di molti musei di Buenos Aires, ormai, è possibile leggere un cartello in cui si fissa il prezzo d’ingresso per gli argentini in un peso, per tutti gli altri in tre pesos (circa 2,20 euro). Ha raccontato un argentino sposato con una donna spagnola al quotidiano locale ‘Clarin’: “Il mio biglietto aereo per la Spagna è costato 475 pesos, quello di mia moglie 595. Mi hanno spiegato che io pagavo meno perché potevo beneficiare di uno sconto come residente”. Le Aerolinee Argentine ammettono che gli argentini pagano i biglietti aerei circa il 30 per cento in meno degli stranieri. Le cifre cominciano però a diventare molto meno irrisorie quando si fa finta di dimenticare che in Argentina non c’è più la parità tra il dollaro e il peso. I casi limite sono quelli in cui nei negozi o nei locali figura il prezzo ma non viene specificata la moneta. "Se entra in un locale un argentino, i gestori gli dicono che deve pagare 80 pesos, ma se lo fa uno straniero il prezzo diventa di 80 dollari statunitensi" (circa 107 pesos), denuncia Sandra González dell’associazione dei consumatori ‘Adegua’, che chiede inutilmente più chiarezza nei listini. “Dopo la svalutazione – dice la González – l’Argentina ha cessato di essere uno dei Paesi più cari del mondo per diventare il Paese dei due prezzi”.