Caccia a chi ha trasformato la scarpata lungo la strada di Schignano in un cimitero di cani soppressi perchè malati o vecchi. Eutanasia è infatti la causa della morte di cinque dei nove animali ritrovati, ma un husky è stato comunque ucciso a colpi d'arma da fuoco. Si tratta del cane scomparso da casa ad Argegno a metà dicembre assieme ad un dalmata, riconosciuto dal tatuaggio ben leggibile. Impossibile invece è stato effettuare il riconoscimento del dalmata e stabilire la causa del decesso. Gli altri due cani non sono stati sottoposti ad autopsia dai veterinari della Asl perché morti da troppo tempo. I cinque cani soppressi avevano gravi malattie, da tumori e problemi epatici, ma il numero di tatuaggio ha consentito di risalire ai proprietari che hanno confermato di aver scelto per loro la morte, senza bisogno di esami tossicologici. Diverso invece il caso della coppia di cani fuggita da Argegno, di cui almeno uno è stato deliberatamente ucciso. A questi si aggiungono le pelli dei due caprioli trovate il primo giorno: ritorna così l'ipotesi di una scarpata dove qualcuno del paese, forse più di una persona, andava a gettare gli animali morti. Gli accertamenti hanno inoltre stabilito che il periodo della morte degli animali risale al massimo ad un paio di mesi prima, un intervallo di tempo compatibile con il numero i cani soppressi senza far pensare ad una strage. Le indagini dei carabinieri di Argegno, in attesa dei risultati ufficiali delle autopsie, dovranno quindi stabilire se una sola persona ha gettato nel burrone quei nove cani. Verranno sentiti i proprietari dei cani idenificati. Che una violazione sia stata commessa - sia dal punto di vista del rispetto ambientale che del maltrattamento di animali altrui - è ormai assodato, ma stabilire a chi vada imputata è un altro discorso. Potrebbero infatti essere più di una le persone che hanno commesso la violazione, qualcuno gettando i corpi dei cani soppressi e qualcun altro di quelli uccisi, oltre che delle pelli dei caprioli. La chiusura delle indagini dovrebbe comunque essere questione di giorni, giusto il tempo di avere tutti gli elementi necessari e svolgere una serie di controlli che potrebbero chiarire o escludere le ipotesi più probabili.