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Animali Domestici: a Volte è il Padrone Che Infetta il Cane!
Ci sono malattie che passano da cani e gatti all'uomo? Certo. Ma secondo una recente ricerca canadese è anche vero il contrario: sono cani e gatti che vengono contagiati dal loro padrone, o dal veterinario. E lo stesso accade a cavalli, uccelli e altri animali domestici. Respon- sabile delle infezioni è soprattutto lo Staphylococcus aureus.
Il dato di partenza dei ricercatori, che hanno presentato la propria ricerca al recente congresso della American Society of Microbiology, è stata la constatazione che gli animali selvatici sembrano essere immuni dall'infezione, che invece colpisce gli animali domestici: "E ogni volta che abbiamo identificato il batterio nell'animale, abbiamo verificato che lo stesso batterio (lo certificava l'analisi del Dna) albergava nel padrone, che l'aveva a sua volta contratto in un ospedale o in una clinica", dice il professor Donald Low, microbiologo capo all'ospedale Mount Sinai, a Toronto, e coordinatore della ricerca.
Lo stafilococco si trasmette sulla base del semplice contatto, da persona a persona, e dunque anche da persona ad animale. Ma poiché ormai la sua presenza è confinata soprattutto negli ospedali, i ricercatori hanno potuto verificare come tutte le persone che hanno trasmesso l'infezione al proprio animale fossero state effettivamente ricoverate per un qualche motivo. "Lo stafilococco è sempre stato un grosso problema per gli ospedali. Prima dell'introduzione degli antibiotici, molti centri apparivano così contaminati che dovevano essere chiusi e distrutti", spiega Low. "L'avvento della penicillina ha poi fermato l'infezione, ma i batteri hanno presto sviluppato la resistenza ad essa, e dal 1960 ormai il trattamento standard è rappresentato dalla meticillina".
Il primo caso che gli studiosi canadesi hanno esaminato, in proposito, ha riguardato, un paio d'anni fa, un cane di 9 anni, operato per la rimozione di una cisti al sopracciglio. Malgrado la somministrazione di antibiotici, l'animale si è ammalato sempre più gravemente: i ricercatori hanno poi verificato che l'infezione dipendeva da uno Staphylococcus aureus, esattamente lo stesso dal quale il padrone era stato infettato sei mesi prima, nell'ospedale ove era stato sottoposto a un intervento per un cancro ai testicoli. Lo stesso tipo di contagio, da padrone ospedalizzato ad animale domestico, è stato verificato nel caso di due gatti e di un cane (in una clinica del Quebec), di otto cavalli (la cui padrona aveva subito, nove mesi prima, un'isterectomia), e di altri animali, 16 in tutto. "In realtà lo stafilococco ormai viene agevolmente trattato nell'uomo con gli antibiotici. Ma il problema con gli animali è molto più grave, anche perché l'infezione non viene diagnosticata quasi mai in tempo", spiega Low. "Tanto è vero che i cani contagiati sono morti. E all'unico che è sopravvissuto è stato necessario amputare una zampa".
Il dato di partenza dei ricercatori, che hanno presentato la propria ricerca al recente congresso della American Society of Microbiology, è stata la constatazione che gli animali selvatici sembrano essere immuni dall'infezione, che invece colpisce gli animali domestici: "E ogni volta che abbiamo identificato il batterio nell'animale, abbiamo verificato che lo stesso batterio (lo certificava l'analisi del Dna) albergava nel padrone, che l'aveva a sua volta contratto in un ospedale o in una clinica", dice il professor Donald Low, microbiologo capo all'ospedale Mount Sinai, a Toronto, e coordinatore della ricerca.
Lo stafilococco si trasmette sulla base del semplice contatto, da persona a persona, e dunque anche da persona ad animale. Ma poiché ormai la sua presenza è confinata soprattutto negli ospedali, i ricercatori hanno potuto verificare come tutte le persone che hanno trasmesso l'infezione al proprio animale fossero state effettivamente ricoverate per un qualche motivo. "Lo stafilococco è sempre stato un grosso problema per gli ospedali. Prima dell'introduzione degli antibiotici, molti centri apparivano così contaminati che dovevano essere chiusi e distrutti", spiega Low. "L'avvento della penicillina ha poi fermato l'infezione, ma i batteri hanno presto sviluppato la resistenza ad essa, e dal 1960 ormai il trattamento standard è rappresentato dalla meticillina".
Il primo caso che gli studiosi canadesi hanno esaminato, in proposito, ha riguardato, un paio d'anni fa, un cane di 9 anni, operato per la rimozione di una cisti al sopracciglio. Malgrado la somministrazione di antibiotici, l'animale si è ammalato sempre più gravemente: i ricercatori hanno poi verificato che l'infezione dipendeva da uno Staphylococcus aureus, esattamente lo stesso dal quale il padrone era stato infettato sei mesi prima, nell'ospedale ove era stato sottoposto a un intervento per un cancro ai testicoli. Lo stesso tipo di contagio, da padrone ospedalizzato ad animale domestico, è stato verificato nel caso di due gatti e di un cane (in una clinica del Quebec), di otto cavalli (la cui padrona aveva subito, nove mesi prima, un'isterectomia), e di altri animali, 16 in tutto. "In realtà lo stafilococco ormai viene agevolmente trattato nell'uomo con gli antibiotici. Ma il problema con gli animali è molto più grave, anche perché l'infezione non viene diagnosticata quasi mai in tempo", spiega Low. "Tanto è vero che i cani contagiati sono morti. E all'unico che è sopravvissuto è stato necessario amputare una zampa".