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Anice Stellato: Antidoto Contro Influenza Aviaria?
L'anice stellato è efficace come antivirale contro li'influenza dei polli?
La notizia sta cominciando a circolare con insistenza e molti sono spinti a fare scorte di anice nell'eventualità di dover fronteggiare direttamente il virus dell'influenza aviaria o a scopo preventivo. In realtà tale comportamento sarebbe totalmente irrazionale, e frutto di una errata interpretazione di alcune notizie corrette.
Ma vediamo cosa c'è di vero: in effetti l'anice stellato contiene una sostanza in grado di combattere il virus. Tale componente, chiamato acido shikimico, per esercitare la propria azione deve essere sintetizzato chimicamente mediante complessi procedimenti farmaceutici. L'anice stellato, se assunto sotto forma di decotto, di olio essenziale o altro, non ha il minimo effetto su un soggetto contagiato. Per avere effetti, dovrà essere sintetizzato in laboratorio ed assunto come farmaco.
Inoltre, l'utilizzo dell'anice stellato comporta un rischio latente che forse pochi conoscono: esistono infatti due frutti di anice stellato quasi identici e facilmente confondibili. La prima variante è di origine cinese, e si chiama Illicium verum, o Badiana, e viene comunemente utilizzato per aromatizzare le tisane digestive o per estrarne l'essenza. La seconda variante, invece, è di origine giapponese. Il suo nome scientifico è Illicum religiosum, detta anche Shikimi, ed è un frutto ricco di sostanze potenzialmente tossiche, come la miristicina, che potrebbero indurre addirittura a crisi convulsive.
Facile quindi confondere le due piante, entrambe provenienti dall'Oriente e molto simili di aspetto. Le partite di "anice buono" potrebbero quindi facilmente contenere frutti di "anice cattivo", inseriti per errore umano.
La notizia sta cominciando a circolare con insistenza e molti sono spinti a fare scorte di anice nell'eventualità di dover fronteggiare direttamente il virus dell'influenza aviaria o a scopo preventivo. In realtà tale comportamento sarebbe totalmente irrazionale, e frutto di una errata interpretazione di alcune notizie corrette.
Ma vediamo cosa c'è di vero: in effetti l'anice stellato contiene una sostanza in grado di combattere il virus. Tale componente, chiamato acido shikimico, per esercitare la propria azione deve essere sintetizzato chimicamente mediante complessi procedimenti farmaceutici. L'anice stellato, se assunto sotto forma di decotto, di olio essenziale o altro, non ha il minimo effetto su un soggetto contagiato. Per avere effetti, dovrà essere sintetizzato in laboratorio ed assunto come farmaco.
Inoltre, l'utilizzo dell'anice stellato comporta un rischio latente che forse pochi conoscono: esistono infatti due frutti di anice stellato quasi identici e facilmente confondibili. La prima variante è di origine cinese, e si chiama Illicium verum, o Badiana, e viene comunemente utilizzato per aromatizzare le tisane digestive o per estrarne l'essenza. La seconda variante, invece, è di origine giapponese. Il suo nome scientifico è Illicum religiosum, detta anche Shikimi, ed è un frutto ricco di sostanze potenzialmente tossiche, come la miristicina, che potrebbero indurre addirittura a crisi convulsive.
Facile quindi confondere le due piante, entrambe provenienti dall'Oriente e molto simili di aspetto. Le partite di "anice buono" potrebbero quindi facilmente contenere frutti di "anice cattivo", inseriti per errore umano.