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Alzheimer: Presto Disponibile un Vaccino?
In futuro potrebbe bastare una pillolina per evitare la degenerazione cognitiva tipica dell'Alzheimer? Forse, grazie agli studi, al momento ancora incompiuti, sviluppati nell'Università di Zurigo dal ricercatore Roger Nitsch.
Per ora, dobbiamo accontentarci dei risultati della prima fase dello studio, presentati durante il II Congresso internazionale sul cervello umano, organizzato a Roma dall'Irccs Fondazione Santa Lucia.
Gli esiti, seppure parziali, sono stati definiti dagli esperti "molto promettenti".
La causa della malattia e del progressivo decadimento delle funzioni cognitive, deriva dalla formazione di placche che provocano la morte neuronale. Il vaccino sarebbe in grado di immunizzare dalla formazione delle placche stesse, impedendo l'insorgere della malattia.
Ad un anno dalle prime somministrazioni, i soggetti già malati di Alzhaimer hanno riportato un notevole rallentamento del decorso della patologia. Inoltre, in 20 pazienti su 24 si è registrato lo sviluppo di anticorpi contro le proteine beta-amiloidi mutate, responsabili del male.
Lo studio è stato interrotto dopo che tre pazienti si sono ammalati di encefalite.
I risultati si sono però rivelati molto fecondi, e la ricerca proseguirà in questa direzione, in modo che possa essere messo a punto un farmaco da somministrare prima dell'insorgenza della malattia a tutti i soggetti geneticamente a rischio. Sconfiggere l'Alzheimer è solo questione di tempo.
Per ora, dobbiamo accontentarci dei risultati della prima fase dello studio, presentati durante il II Congresso internazionale sul cervello umano, organizzato a Roma dall'Irccs Fondazione Santa Lucia.
Gli esiti, seppure parziali, sono stati definiti dagli esperti "molto promettenti".
La causa della malattia e del progressivo decadimento delle funzioni cognitive, deriva dalla formazione di placche che provocano la morte neuronale. Il vaccino sarebbe in grado di immunizzare dalla formazione delle placche stesse, impedendo l'insorgere della malattia.
Ad un anno dalle prime somministrazioni, i soggetti già malati di Alzhaimer hanno riportato un notevole rallentamento del decorso della patologia. Inoltre, in 20 pazienti su 24 si è registrato lo sviluppo di anticorpi contro le proteine beta-amiloidi mutate, responsabili del male.
Lo studio è stato interrotto dopo che tre pazienti si sono ammalati di encefalite.
I risultati si sono però rivelati molto fecondi, e la ricerca proseguirà in questa direzione, in modo che possa essere messo a punto un farmaco da somministrare prima dell'insorgenza della malattia a tutti i soggetti geneticamente a rischio. Sconfiggere l'Alzheimer è solo questione di tempo.