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Alluminio: ne Ingeriamo più di Quello Che il Fisico può Smaltire
Gli studiosi Claudia M. Reinke e Han Leuenberger dell'università di Basilea, sconsigliano l'assunzione non controllata di antiacidi contenenti alluminio Maalox, Mylanta, Riopan, Alka-Selzer, e altri ancora in quanto si è visto che ogni giorno ingeriamo molto più alluminio di quello tollerato dalla nostra salute. L'alluminio oggi viene usato in grandissimi, enormi quantità sia nel campo alimentare, che in quello medicinale e cosmetico. Quando si pranza ad un ristorante, ad esempio, è molto facile che i cibi siano stati cotti in pentole di alluminio. Allo stesso modo anche i cibi contenuti nei contenitori argentati e nella carta stagnola sono contaminati.
L'alluminio è contenuto anche nella birra e nelle bevande gassate in lattina, di queste ne basta una al giorno per generare una minima intossicazione.
Altri ricettacoli sono il latte, i succhi di frutta ed altri alimenti come la panna che in Italia è confezionato quasi esclusivamente in tetrapak, foderato internamente di alluminio. L'elenco dei cibi che contengono tracce di alluminio è ancora molto lungo, basti pensare agli sbiancanti usati per la farina che sono a base di allume di potassio. L'alluminio inoltre è contenuto anche in altri tipi di prodotti per l'igiene e negli stessi medicinali, ad esempio nei tubetti di dentifricio e nei contenitori di medicinali, nei deodoranti, nei rossetti, phard, matite.
L'eccessiva concentrazione di alluminio può dare intossicazione e può favorire persino il morbo di Alzheimer.
La maggior quantità di alluminio entra nel nostro organismo non con i cibi, ma con i farmaci, in quanto con i su citati antiacido possiamo assumere fino a 2 gr. di alluminio al giorno, mentre con i cibi possiamo arrivare al massimo 100 mg al dì. L'alluminio si fissa nei tessuti, e nel cervello, può portare ad un ammanco di fosfato e ad un impoverimento della massa ossea. Gli esperimenti fatti sugli animali hanno mostrato che l'alluminio si accumula anche nell'utero e nel feto inoltre è stato ritrovato nel latte materno di nutrici che avevano assunto antiacidi.
In Germania questo rapporto è stato preso seriamente per questo i produttori di antiacidi contenenti alluminio devono inserire un avvertimento, nelle informazioni per il paziente e questi farmaci non sono ammessi per le donne in gravidanza.
In altri Paesi come la Svizzera non è stata ancora presa alcuna misura e quei farmaci vengono ancora venduti liberamente. Swissmedic che è l'lstituto svizzero per gli agenti terapeutici segue da vicino gli ulteriori sviluppi di questa ricerca per decidere quali misure prendere in seguito.
L'alluminio è contenuto anche nella birra e nelle bevande gassate in lattina, di queste ne basta una al giorno per generare una minima intossicazione.
Altri ricettacoli sono il latte, i succhi di frutta ed altri alimenti come la panna che in Italia è confezionato quasi esclusivamente in tetrapak, foderato internamente di alluminio. L'elenco dei cibi che contengono tracce di alluminio è ancora molto lungo, basti pensare agli sbiancanti usati per la farina che sono a base di allume di potassio. L'alluminio inoltre è contenuto anche in altri tipi di prodotti per l'igiene e negli stessi medicinali, ad esempio nei tubetti di dentifricio e nei contenitori di medicinali, nei deodoranti, nei rossetti, phard, matite.
L'eccessiva concentrazione di alluminio può dare intossicazione e può favorire persino il morbo di Alzheimer.
La maggior quantità di alluminio entra nel nostro organismo non con i cibi, ma con i farmaci, in quanto con i su citati antiacido possiamo assumere fino a 2 gr. di alluminio al giorno, mentre con i cibi possiamo arrivare al massimo 100 mg al dì. L'alluminio si fissa nei tessuti, e nel cervello, può portare ad un ammanco di fosfato e ad un impoverimento della massa ossea. Gli esperimenti fatti sugli animali hanno mostrato che l'alluminio si accumula anche nell'utero e nel feto inoltre è stato ritrovato nel latte materno di nutrici che avevano assunto antiacidi.
In Germania questo rapporto è stato preso seriamente per questo i produttori di antiacidi contenenti alluminio devono inserire un avvertimento, nelle informazioni per il paziente e questi farmaci non sono ammessi per le donne in gravidanza.
In altri Paesi come la Svizzera non è stata ancora presa alcuna misura e quei farmaci vengono ancora venduti liberamente. Swissmedic che è l'lstituto svizzero per gli agenti terapeutici segue da vicino gli ulteriori sviluppi di questa ricerca per decidere quali misure prendere in seguito.