Notizie
Allarme: Troppa Chimica Pericolosa nei Prodotti di Uso Quotidiano
Sotto accusa la diffusione nei prodotti di uso comune di sostanze pericolose
Alchifenoli contenuti anche in prodotti alimentari, ftalati nei cosmetici e muschi artificiali contenuti negli spray profumati. La sempre più diffusa presenza di sostanze chimiche pericolose nei prodotti di uso quotidiano potrebbe essere all’origine dell’aumento dei casi di sterilità e di tumore agli organi genitali nei paesi industrializzati. Lo rileva Greenpeace nel suo ultimo rapporto. Secondo il documento si registrano un tasso di sterilità triplicato nelle coppie e la moltiplicazione dei casi di tumori ai testicoli.
La sterilità interessa ormai fino al 20% delle coppie nei paesi industrializzati (negli anni Sessanta era solo il 7-8%). "Sebbene non sia stato dimostrato completamente, ci sono sempre più prove - si legge nel rapporto - di un possibile collegamento tra la crescita di problemi riproduttivi e l'incremento della nostra esposizione a molti prodotti chimici". Anche se manca la certezza assoluta sul collegamento, l'organizzazione ambientalista sottolinea tuttavia che "studi di laboratorio hanno già mostrato con chiarezza che certe sostanze chimiche possono causare disordini riproduttivi negli animali". Greenpeace auspica quindi una più ampia azione preventiva visto anche che la pericolosità di alcune sostanze chimiche è conosciuta soltanto in parte. Le ricerche, infatti, - sottolinea lo studio - si concentrano in particolare sugli effetti letali che alcuni prodotti chimici possono provocare in seguito ad un'esposizione acuta nel breve termine, dimenticandosi di studiare le conseguenze gravi ma non letali delle esposizioni acute, o gli effetti letali delle esposizioni non acute ma a lungo termine. Senza contare i rischi non studiati dell'esposizione congiunta a più sostanze, che è d'altra parte il caso più frequente visto che differenti prodotti chimici sono presenti negli oggetti più comuni dai profumi ai tappeti, dai prodotti elettronici ai vestiti.
Le sostanze ritenute più pericolose, tra le altre, sono gli alchifenoli riconosciuti dannosi per la fertilità maschile, e per questo soggetti a numerose restrizioni in Europa, ancora molto diffusi e che si ritrovano spesso anche in prodotti alimentari (tra cui latte per bambini, succhi di frutta e mele). Ci sono poi gli ftalati (responsabili di numerosi problemi nella fertilità femminile e presenti nella plastica e nei cosmetici) e i muschi artificiali (utilizzati in detergenti, shampoo, spray profumati) e di diverse altre sostanze presenti nei prodotti più svariati dai televisori ai pesticidi.
Alchifenoli contenuti anche in prodotti alimentari, ftalati nei cosmetici e muschi artificiali contenuti negli spray profumati. La sempre più diffusa presenza di sostanze chimiche pericolose nei prodotti di uso quotidiano potrebbe essere all’origine dell’aumento dei casi di sterilità e di tumore agli organi genitali nei paesi industrializzati. Lo rileva Greenpeace nel suo ultimo rapporto. Secondo il documento si registrano un tasso di sterilità triplicato nelle coppie e la moltiplicazione dei casi di tumori ai testicoli.
La sterilità interessa ormai fino al 20% delle coppie nei paesi industrializzati (negli anni Sessanta era solo il 7-8%). "Sebbene non sia stato dimostrato completamente, ci sono sempre più prove - si legge nel rapporto - di un possibile collegamento tra la crescita di problemi riproduttivi e l'incremento della nostra esposizione a molti prodotti chimici". Anche se manca la certezza assoluta sul collegamento, l'organizzazione ambientalista sottolinea tuttavia che "studi di laboratorio hanno già mostrato con chiarezza che certe sostanze chimiche possono causare disordini riproduttivi negli animali". Greenpeace auspica quindi una più ampia azione preventiva visto anche che la pericolosità di alcune sostanze chimiche è conosciuta soltanto in parte. Le ricerche, infatti, - sottolinea lo studio - si concentrano in particolare sugli effetti letali che alcuni prodotti chimici possono provocare in seguito ad un'esposizione acuta nel breve termine, dimenticandosi di studiare le conseguenze gravi ma non letali delle esposizioni acute, o gli effetti letali delle esposizioni non acute ma a lungo termine. Senza contare i rischi non studiati dell'esposizione congiunta a più sostanze, che è d'altra parte il caso più frequente visto che differenti prodotti chimici sono presenti negli oggetti più comuni dai profumi ai tappeti, dai prodotti elettronici ai vestiti.
Le sostanze ritenute più pericolose, tra le altre, sono gli alchifenoli riconosciuti dannosi per la fertilità maschile, e per questo soggetti a numerose restrizioni in Europa, ancora molto diffusi e che si ritrovano spesso anche in prodotti alimentari (tra cui latte per bambini, succhi di frutta e mele). Ci sono poi gli ftalati (responsabili di numerosi problemi nella fertilità femminile e presenti nella plastica e nei cosmetici) e i muschi artificiali (utilizzati in detergenti, shampoo, spray profumati) e di diverse altre sostanze presenti nei prodotti più svariati dai televisori ai pesticidi.