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Allarme: il Governo Vuole Riaprire Caccia allo Storno
Il Governo italiano si appresta a presentare un'istanza, rivolta all’Unione Europea, per richiedere di inserire lo storno (sturnus vulgaris) tra le specie cacciabili, questo almeno stando alla risposta del Sottosegretario per le Politiche agricole, alimentari e forestali, on. Boco, ad un'interpellanza urgente formulata da Forza Italia.
Il motivo che secondo il Governo giustificherebbe tale richiesta, risiede nei presunti danni che lo storno arrecherebbe alle colture olivicole. Danni non quantificati nell'interpellanza, ma agitati come uno spauracchio, arrivando a sostenere che vi sono casi in cui raggiungono punte del 50% del prodotto!
Lo storno è una specie protetta dalla normativa nazionale ed europea: queste prevedono che, in casi del genere, sia possibile provvedere al contenimento numerico degli animali, avvalendosi in prima istanza di metodi ecologici, ovvero incruenti. Naturalmente questa possibilità non viene menzionata nella risposta a firma dell'onorevole Boco. Stravolgendo la procedura, si vuole passare subito alle "vie di fatto", ovvero all'intervento armato ad opera dei cacciatori.
"La strada imboccata dal Ministro De Castro per bocca del Sottosegretario verde Boco è molto chiara e, calpestando quanto scritto a pagina 153 del programma elettorale del Governo Prodi, non si discosta da quella percorsa dal Governo che l'ha preceduto. Cosa ne pensa il Ministro verde dell'Ambiente Pecoraro Scanio? - dichiara Massimo Vitturi responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV - La richiesta di inserire una specie protetta nella lista degli uccelli cacciabili, spiana la strada a una deriva filo-venatoria del Governo in carica. Da oggi chiunque, agitando lo spauracchio dei danni all'agricoltura, potrebbe chiedere di aprire la caccia a specie protette dando il via ad una vera e propria deregulation venatoria.”
Presso l’Unione Europea è già pendente una procedura d'infrazione nei confronti del nostro Paese per la violazione della normativa sulla caccia in deroga. Se il Governo procederà su questa linea, sarà inevitabile che il nostro Paese sarà messo nuovamente sul banco degli imputati, con conseguenze che ricadranno su tutti i cittadini, compresi gli agricoltori i cui interessi l'onorevole Boco sostiene di voler difendere.
Quando il Sottosegretario afferma che lo storno è responsabile di procurare danni all'agricoltura, dimentica che lo stesso uccello è estremamente ghiotto della larva del bruco americano (Hyphantria cunea) responsabile, questo sì, di gravi danni alle colture e al verde pubblico.
"Il rischio concreto - conclude la LAV - è che in futuro, per contenere i danni apportati dalle larve del bruco americano, non più contenute dalla predazione dello storno, assisteremo a un incremento dell'uso di fitofarmaci che poi troveremo inevitabilmente nel nostro cibo".
Il motivo che secondo il Governo giustificherebbe tale richiesta, risiede nei presunti danni che lo storno arrecherebbe alle colture olivicole. Danni non quantificati nell'interpellanza, ma agitati come uno spauracchio, arrivando a sostenere che vi sono casi in cui raggiungono punte del 50% del prodotto!
Lo storno è una specie protetta dalla normativa nazionale ed europea: queste prevedono che, in casi del genere, sia possibile provvedere al contenimento numerico degli animali, avvalendosi in prima istanza di metodi ecologici, ovvero incruenti. Naturalmente questa possibilità non viene menzionata nella risposta a firma dell'onorevole Boco. Stravolgendo la procedura, si vuole passare subito alle "vie di fatto", ovvero all'intervento armato ad opera dei cacciatori.
"La strada imboccata dal Ministro De Castro per bocca del Sottosegretario verde Boco è molto chiara e, calpestando quanto scritto a pagina 153 del programma elettorale del Governo Prodi, non si discosta da quella percorsa dal Governo che l'ha preceduto. Cosa ne pensa il Ministro verde dell'Ambiente Pecoraro Scanio? - dichiara Massimo Vitturi responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV - La richiesta di inserire una specie protetta nella lista degli uccelli cacciabili, spiana la strada a una deriva filo-venatoria del Governo in carica. Da oggi chiunque, agitando lo spauracchio dei danni all'agricoltura, potrebbe chiedere di aprire la caccia a specie protette dando il via ad una vera e propria deregulation venatoria.”
Presso l’Unione Europea è già pendente una procedura d'infrazione nei confronti del nostro Paese per la violazione della normativa sulla caccia in deroga. Se il Governo procederà su questa linea, sarà inevitabile che il nostro Paese sarà messo nuovamente sul banco degli imputati, con conseguenze che ricadranno su tutti i cittadini, compresi gli agricoltori i cui interessi l'onorevole Boco sostiene di voler difendere.
Quando il Sottosegretario afferma che lo storno è responsabile di procurare danni all'agricoltura, dimentica che lo stesso uccello è estremamente ghiotto della larva del bruco americano (Hyphantria cunea) responsabile, questo sì, di gravi danni alle colture e al verde pubblico.
"Il rischio concreto - conclude la LAV - è che in futuro, per contenere i danni apportati dalle larve del bruco americano, non più contenute dalla predazione dello storno, assisteremo a un incremento dell'uso di fitofarmaci che poi troveremo inevitabilmente nel nostro cibo".