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Aleve: è un Altro Analgesico Killer?
Dopo il Vioxx, prodotto da Merck, e il Celebrex e Bextra, di Pfizer, un altro antidolorifico a larghissima diffusione è stato messo sotto accusa con l'imputazione di essere il responsabile di attacchi cardiaci ed ictus. Il suo nome è Aleve, farmaco prodotto da Bayer che attualmente si trova sotto indagine della Food and Drug Administration, organismo preposto alla vigilanza sulla sicurezza di alimenti e farmaci.
L'indagine è partita quando è stata notata una correlazione sospetta tra l'assunzione del farmaco e l'impennata di casi di infarti ed ictus. Tale correlazione è emersa mentre alcuni ricercatori stavano indagando sulle possibili proprietà anti Alzheimer del farmaco: in quel frangente ci si è resi contro che i pazienti che assumevano costantemente il prodotto, avevano una probabilità del 50% più elevata di incorrere in infarti o ictus.
Attualmente la FDA non è giunta ancora a nessuna conclusione, ed è ancora troppo presto per sapere se verranno presi provvedimenti, e di che natura, nei confronti del farmaco. Si raccomanda quindi di evitare di scatenare il panico tra i pazienti, soprattutto prima di giungere a conclusioni certe, ma di affidarsi comunque alle indicazioni mediche per l'assunzione del prodotto. Si raccomanda inoltre di non superare, a titolo cautelativo, l'assunzione del farmaco per più di 10 giorni consecutivi.
L'indagine è partita quando è stata notata una correlazione sospetta tra l'assunzione del farmaco e l'impennata di casi di infarti ed ictus. Tale correlazione è emersa mentre alcuni ricercatori stavano indagando sulle possibili proprietà anti Alzheimer del farmaco: in quel frangente ci si è resi contro che i pazienti che assumevano costantemente il prodotto, avevano una probabilità del 50% più elevata di incorrere in infarti o ictus.
Attualmente la FDA non è giunta ancora a nessuna conclusione, ed è ancora troppo presto per sapere se verranno presi provvedimenti, e di che natura, nei confronti del farmaco. Si raccomanda quindi di evitare di scatenare il panico tra i pazienti, soprattutto prima di giungere a conclusioni certe, ma di affidarsi comunque alle indicazioni mediche per l'assunzione del prodotto. Si raccomanda inoltre di non superare, a titolo cautelativo, l'assunzione del farmaco per più di 10 giorni consecutivi.