gio, 15 maggio 2025

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Alba Adriatica: Denunciata Uccisione Ricorrente di Gatti a Scopo Alimentare

«C’erano una volta un cane ed un gatto...». Esordisce in questo modo Alfonso Aloisi, capogruppo consiliare provinciale di An, in una lettera-denuncia nella quale si racconta un episodio reale. La trama è sempre la stessa, o meglio è già stata descritta ampiamente da Aloisi: il probabile utilizzo di animali domestici per uso alimentare e industriale, ma la vicenda è del tutto nuova. «Come testimone oculare - scrive il capogruppo - posso dire di aver assistito, recentemente, in via Rodi ad Alba, all’altezza della curva a gomito, alla cattura di un gatto per scopi non certo affettivi da parte di un uomo dai lineamenti inconfondibilmente orientali». «Una vicenda che potrebbe presentare inquietanti risvolti - aggiunge - soprattutto dopo gli ultimi fatti di cronaca che hanno visto queste povere bestioline alla ribalta per un crudele uso alimentare ed industriale».
E proprio grazie alla testimonianza di Aloisi, la Lega Antivivisezione presenterà al più presto un esposto o una denuncia. «Siamo sempre alle solite - commenta Cinzia Bosco, delegata provinciale della Lav -. L’ordinanza che vieta la lavorazione, produzione ed importazione delle pellicce di animali domestici è stata prolungata fino al gennaio 2004, ma noi continuiamo a ricevere strane segnalazioni». In provincia, infatti, il sospetto circa un insolito commercio di pelli di cani e gatti, continua a tener vive le polemiche della Lav e degli animalisti. «Adesso sta alle autorità competenti e alle associazioni animaliste chiarire i motivi della scomparsa su larga scala di cani e gatti in un territorio circoscritto al teramano» aggiunge Aloisi. I dubbi aumentano e la Lav lancia un appello: «Quando si parla di pellicce di animali domestici bisogna far attenzione perchè vanno inclusi anche i bordi dei cappucci, i ciuffi delle borse, gli elastici per i capelli, i peluche e le rifiniture di maglie, guanti e quant’altro. L’unico modo per avere una certezza sull’origine del pelo sarebbe quello di farlo analizzare, ma è buona abitudine anche solo controllare attentamente le etichette». Insomma, all’occhio attento di Aloisi e della Lav questo fenomeno non appare secondario e le precauzioni non sembrano mai abbastanza.

Scheda dettagli:

Data: 17 febbraio 2003
Fonte/Casa Editrice: Volambiente
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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