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Al Rogo le Parrucche Che Arrivano dall'India
Tutto è cominciato poche settimane fa quando qualcuno ha detto ai rabbini che gran parte delle parrucche naturali importate dall'Europa erano in realtà di origine indiana.
Stando ad alcune leggi ebraiche le donne ultra-ortodosse una volta sposate devono coprirsi i capelli, così che siano visibili solo ai mariti. Alcune preferiscono utilizzare copricapi, altre si affidano invece alle parrucche, spesso realizzate con veri capelli, perché molto più naturali.
Ed è proprio questa usanza che ha creato il panico: il timore infatti è che i capelli possano essere stati raccolti da sacerdoti indiani dopo essere stati tagliati dalle donne nel corso di cerimonie religiose.
Questo sarebbe un grosso problema dato che le leggi ebraiche vietano l'uso di oggetti coinvolti in riti di idolatria, ovvero tutti i riti legati alle religioni politeiste.
Sembra che molti venditori abbiano tenuta nascosta la provenienza delle parrucche, facendo credere che arrivassero dall'Europa.
Dopo un mese di agitazione il rabbino Shalom Yosef Elyashiv, ha dichiarato che le parrucche indiane non possono essere utilizzate.
Ma le sue parole non hanno calmato i fedeli: c'è chi va in giro a fare la lista dei negozi "consentiti" e di quelli "vietati", chi chiede che i venditori di parrucche indiane siano giudicati davanti ad una corte religiosa e chi ha deciso di raccogliere le parrucche "illegali" e farne un gran falò.
Il mercato delle parrucche naturali è crollato, ogni parrucca può costare più di mille dollari, e cresce invece quello di parrucche sintetiche.
Ma c'è chi corre ai ripari: Ben Ezra, venditore di parrucche naturali, si è affrettato a garantire la provenienza delle sue parrucche: ai rabbini ha spiegato che le sue parrucche sono fatte solo da capelli che arrivano dall'Ucraina, affermando che i capelli provenienti dall'Europa dell'Est sono i migliori e i più richiesti, mentre si classificano all'ultimo posto quelli di provenienza cinese.
Stando ad alcune leggi ebraiche le donne ultra-ortodosse una volta sposate devono coprirsi i capelli, così che siano visibili solo ai mariti. Alcune preferiscono utilizzare copricapi, altre si affidano invece alle parrucche, spesso realizzate con veri capelli, perché molto più naturali.
Ed è proprio questa usanza che ha creato il panico: il timore infatti è che i capelli possano essere stati raccolti da sacerdoti indiani dopo essere stati tagliati dalle donne nel corso di cerimonie religiose.
Questo sarebbe un grosso problema dato che le leggi ebraiche vietano l'uso di oggetti coinvolti in riti di idolatria, ovvero tutti i riti legati alle religioni politeiste.
Sembra che molti venditori abbiano tenuta nascosta la provenienza delle parrucche, facendo credere che arrivassero dall'Europa.
Dopo un mese di agitazione il rabbino Shalom Yosef Elyashiv, ha dichiarato che le parrucche indiane non possono essere utilizzate.
Ma le sue parole non hanno calmato i fedeli: c'è chi va in giro a fare la lista dei negozi "consentiti" e di quelli "vietati", chi chiede che i venditori di parrucche indiane siano giudicati davanti ad una corte religiosa e chi ha deciso di raccogliere le parrucche "illegali" e farne un gran falò.
Il mercato delle parrucche naturali è crollato, ogni parrucca può costare più di mille dollari, e cresce invece quello di parrucche sintetiche.
Ma c'è chi corre ai ripari: Ben Ezra, venditore di parrucche naturali, si è affrettato a garantire la provenienza delle sue parrucche: ai rabbini ha spiegato che le sue parrucche sono fatte solo da capelli che arrivano dall'Ucraina, affermando che i capelli provenienti dall'Europa dell'Est sono i migliori e i più richiesti, mentre si classificano all'ultimo posto quelli di provenienza cinese.