ven, 09 maggio 2025

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Aids: Pronto il Test Fai da te

Il test per la diagnosi dell’HIV da eseguire nella privacy della propria casa esiste già e offre un risultato in 20 minuti. Molti medici ed esperti hanno però espresso dei dubbi sull’opportunità di conoscere una simile diagnosi senza una adeguata supervisione medica e la possibilità di un counseling di persona.
Per questo motivo la sua commercializzazione è stata momentaneamente bandita in Gran Bretagna anche se molti ne acquistano una versione illegale, non approvata, su Internet. La FDA americana ha invece approvato un altro test, uno speciale cartoncino su cui è posata una goccia di sangue, da inviare ad un laboratorio dove verrà analizzato. La persona chiama poi un numero verde e comunica un codice numerico identificativo che gli permette di mantenere l’anonimato ma di ricevere, nello stesso momento sia la risposta al test che una consulenza.
Un altro test, chiamato OraQuick è invece venduto solo a medici che lo usano nel proprio studio utilizzando un campione di saliva prelevato direttamente dalla bocca del paziente. Come la maggior parte dei test di gravidanza ‘fai-da-te’ una sola linea indica un risultato negativo, due linee indicano che la persona è positiva al virus dell’HIV. I benefici sono che un maggior numero di persone può facilmente monitorare il proprio stato, conoscere la diagnosi mantenendo l’anonimato, ripetere il test più volte all’anno e soprattutto conoscere la diagnosi in maniera tempestiva e accedere alle cure precocemente.
Allo stesso tempo però vi è il rischio di abbandonare le persone più fragili di fronte ad una diagnosi infausta senza un adeguato sostegno psicologico. Inoltre esiste, anche se raro, il problema dei falsi positivi, ossia la possibilità che il test fallisca e dia un risultato positivo anche in assenza del virus.
In ogni caso di positività non è possibile sapere come reagirà la singola persona, la diagnosi dell’HIV andrebbe sempre comunicata allora nell’ambito di una stretta relazione medico-paziente, in quanto ci sono evidenze di un elevato rischio di suicidio nelle persone che non ricevono un adeguato supporto.
La positività al virus dell’HIV – sottolineano i medici – non è una sentenza di morte. La sopravvivenza al virus è attualmente di trent’anni rispetto ai dieci anni degli anni ’80 e continua ad aumentare. Le terapie disponibili sono sempre più efficaci e in molti casi la positività al virus non evolve mai nella malattia vera e propria. È quindi cruciale che le persone che usano il test casalingo ricevano un adeguato supporto durante e dopo la diagnosi. di: Johann Rossi Mason

Scheda dettagli:

Data: 25 ottobre 2005
Fonte/Casa Editrice: Ecplanet
Categoria:
Sottocategoria:
Biodanza, 5Ritmi, Danze sacre e altre

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