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Africa, Studio Scientifico: Scoperta Correlazione tra Malaria e Aids
Le due pandemie che affliggono l’Africa, la malaria e la Sindrome da immunodeficienza acquisita (sida-aids), sono collegate tra loro e favoriscono la reciproca diffusione; lo afferma uno studio scientifico pubblicato oggi dalla rivista ‘Science’. Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Hutchinson Center dell’Università di Washington in collaborazione con i colleghi kenyani sulla base di dati racconti a Kimisu, in Kenya, ha scoperto che il virus da immunodeficienza umana (viu-hiv) si moltiplica dieci volte di più nel sangue delle persone colpite da paludismo, con l’effetto di raddoppiare la possibilità di trasmissione del virus ad altri. Analogamente, i soggetti adulti sieropositivi, a causa del sistema immunitario compromesso, possono contrarre con molta più facilità la malaria. La nefasta sinergia tra le due malattie- da tempo intuita dagli scienziati ma senza avere finora un’idea chiara sui meccanismi - è confermata dall’analisi dei dati matematici su alcune aree geografiche dove sono entrambe presenti. Si stima che ogni anno 500 milioni di persone in Africa accusino attacchi di malaria, con centinaia di migliaia di esiti mortali, soprattutto tra i bambini, mentre sono 40 milioni le persone sieropositive o affette da sida-Aids. Davanti all’apparentemente irrefrenabile diffusione della malattia in Africa, molti sono gli scienziati che si stanno interrogando sui fattori che facilitano la sua diffusione. Tra gli approcci sta sempre più acquisendo credito quello che individua la malnutrizione e altre infezioni croniche conseguenza della povertà come uno dei fattori chiave che facilitano il contagio in corpi già dal sistema immunitario indebolito, ben prima che ci pensi il viu-hiv. Inoltre, si è constatato che la malnutrizione rende meno efficaci le stesse terapie antiretrovirali. Lo studio di Science ha il pregio ulteriore di attirare l’attenzione di medici e politici sulla necessità di una strategia complessiva di lotta all’epidemia che guardi all’ ‘ecologia’ della malattia, con tutti i fattori ambientali - alcuni più di altri - che ne favoriscono la diffusione.