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Afghanistan: Liberati i Giornalisti in Carcere per Blasfemia
Il presidente afgano Hamid Karzai ha disposto oggi il rilascio di due giornalisti accusati di blasfemia. Arrestati il 17 giugno scorso, Mir Hussein Mehdavi, direttore del settimanale afgano ‘Atab’, e il suo vice di nazionalità iraniana, Ali Reza, potranno tornare in libertà, ma in futuro dovranno comunque sottoporsi a un processo. Il loro arresto era stato deciso dopo che, nel numero dell’11 giugno di ‘Atab’, è apparso un articolo intitolato ‘Santo fascismo’, in cui l’autore indicava nell’Islam, così come è praticato oggi, una delle ragioni del ritardo economico e sociale della società musulmana rispetto ad altre civiltà. Il giornalista esprimeva inoltre forti critiche sui crimini commessi in nome della religione islamica. In un altro articolo, apparso sul medesimo numero della rivista, si sosteneva che l’Islam attualmente praticato in Afghanistan è contrario alla democrazia e ai diritti sociali e politici dei cittadini. Questi testi sono stati giudicati blasfemi dalla Corte suprema afgana, che ha chiesto e ottenuto l’arresto dei loro autori. Karzai, che ha deciso oggi la liberazione dei due su consiglio del ministro dell’informazione e della cultura Sayed Makhdum Rahim, ha sottolineato che il suo governo è favorevole alla libertà di parola e di stampa. Il capo di Stato ha però aggiunto che a nessuno è permesso di insultare la religione nazionale e ha infine assegnato guardie del corpo ai cronisti scarcerati, sostenendo che serviranno a proteggerli da eventuali rappresaglie dei lettori. A favore della liberazione dei due operatori dei media si erano pronunciati nei giorni scorsi ‘Reporter senza frontiere’ (Rsf) e il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj).