Il governo etiope sta portando avanti una dura politica di repressione nei confronti di professori e studenti. L'accusa nei confronti di Addis Abeba arriva dall’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw) che ha pubblicato oggi un dettagliato rapporto di 52 pagine dal titolo "Lezioni di repressione: violazioni della libertà accademica in Etiopia". Dal documento emerge il drammatico quadro di un Paese in cui abbondano esecuzioni sommarie, arresti arbitrari, violenze, percosse e gravi restrizioni della libertà di espressione, di opinione e di associazione. "Le forze di sicurezza etiopi hanno preso di mira studenti e professori perché sono alcuni degli elementi più attivi della società etiope", sottolinea Saman Zia Zarifi, uno dei responsabili dello studio. "L'Etiopia si trova ad affrontare una gravissima crisi alimentare e necessita di gente educata che abbia le capacità di tirare fuori il Paese da questa catastrofe in futuro", ha aggiunto il collaboratore di Hrw. Secondo quanto riportato dal documento, all'interno delle forze di sicurezza regna un diffuso "clima di impunità", che spesso spinge gli agenti ad un uso sproporzionato della forza durante le manifestazioni degli studenti. L'organizzazione internazionale cita ad esempio di tale tendenza, che colpisce sia la polizia statale che quella federale, i 40 studenti uccisi durante le proteste dell'aprile 2001, quando i giovani allievi dell'Università di Addis Abeba avevano boicottato le lezioni chiedendo libertà accademica e il diritto a istituire un loro sindacato. Nel rapporto viene denunciata anche la sistematica opera di boicottaggio nel confronto del principale sindacato degli insegnanti dell'Etiopia, da tempo nel mirino del governo del primo ministro Meles Zenawi. Secondo quanto riportato dal rapporto di Hrw, i membri dell'Associazione degli insegnanti etiopi (Eta) sono stati bersaglio di arresti, di minacce ma anche della confisca dei documenti e delle loro proprietà. Secondo Hrw in Etiopia è in atto una politica di "repressione intellettuale" generalizzata con il tacito assenso di Stati Uniti e Gran Bretagna. Il governo di Zenawi, secondo Hrw, è riuscito finora ad eludere la condanna internazionale per il suo comportamento solo perché rappresenta un alleato importante di Washington e Londra nella lotta contro il terrorismo nella zona del corno d'Africa. "Usa e Gran Bretagna dovrebbero interrogarsi sul valore di allearsi con un governo che dimostra di essere così spietato con i suoi stessi connazionali", conclude il rapporto dell'organizzazione.