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Acque Minerali: Ecco Come Sceglierle
260 acque minerali, 10,2 miliardi di litri all’anno bevuti da 38 milioni di italiani, 160 litri a testa, pari al 65% della popolazione, 2.840 milioni di euro di fatturato e il primato mondiale di produzione. Un vero affare per un prodotto che viene dal cielo, passa sulla terra e deve essere semplicemente imbottigliato e.... pubblicizzato. Ma come scegliere fra le tante marche che troviamo nel supermercato? In effetti -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc- il consumatore chiede genericamente “acqua minerale”, al massimo sceglie quella gassata o liscia. E’ come chiedere una bottiglia di vino, differenziando solo il rosso dal bianco. Evidentemente non basta. Certo è che le etichette non aiutano nella scelta, perché la composizione viene indicata con sigle chimiche, di difficile comprensione. Iniziamo con i consigli, tra parentesi riportiamo i valori limite consigliati. Il primo dato da leggere è il residuo fisso, cioè la quantità di sali minerali disciolti in un litro d’acqua, che dà l’idea della “pesantezza” dell’acqua stessa: si passa da quelle minimamente mineralizzate a quelle ricche di sali minerali: noi consigliamo di scegliere quelle che presentano un residuo fisso tra 400 e 600 milligrammi al litro (mg/l). Le acque minerali gassate, naturalmente o artificialmente, sono sconsigliate per chi soffre di acidità, gastrite o ulcera. Le acque solfate (limite 200 mg/l), soprattutto se abbinate al magnesio (limite 50 mg/l) hanno un effetto lassativo e possono interferire con l’assorbimento del calcio. Le acque clorurate (limite 200 mg/l), contengono maggior quantità di sodio e sono sconsigliate per gli ipertesi. Quelle calciche (limite 200mg/l), risultano “pesanti” e danno all’acqua un sapore particolare ma non provocano i calcoli. Le florurate (limite 1 mg/l), possono dar luogo alla screziatura nello smalto dei denti e influiscono sulla mineralizzazione delle ossa: attenzione a farla bere ai bambini. I nitrati (NO3, limite 25 mg/l, per i bambini 10 mg/l), sono un indicatore dell’inquinamento del terreno; purtroppo è difficile trovare una acqua priva di nitrati. C’è infine il problema di alcuni metalli tossici, quali l’arsenico, il cadmio, il (tri)cromo, che non devono superare i valori di legge, dei quali ovviamente ne sconsigliamo l’assunzione. Una ultima avvertenza: tutte le acque fanno fare la pipì. L’effetto “pulizia interna” è dovuto alla quantità non alla qualità dell’acqua bevuta.


