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19 Anni fa la Tragedia di Cernobyl: la Croce Rossa Denuncia Mancanza di Fondi Contro Cancro
All'1,24 del 26 aprile 1986 un guasto al reattore numero 4 della centrale atomica di Cernobyl, nei pressi di Kiev in Ucraina provoca il più grande incidente della storia dell'energia nucleare. La nube radioattiva investì tutta l'Europa. La radioattività sprigionata dalla centrale di Cernobyl fu di 50 milioni di curie, superiore di cinquecento volte alla bomba atomica del 1945 sganciata su Hiroshima.
I danni sono ancora evidenti e pesanti. In parecchie regioni dell'Ucraina carne, frutta e selvaggina contengono tuttora un allarmante livello di radioattività. In Bielorussia rimane vittima d'inquinamento atomico un quinto di tutto il territorio, con devastanti effetti per il milione e mezzo di persone (compresi 420.000 bambini) che ci vive. Gli esperti della Federazione internazionale della Croce Rossa hanno denunciato oggi che i programmi per la cura dei malati di cancro alla tiroide, patologia che ha subito un’impennata dopo l’incidente di Cernobyl, rischiano di fermarsi per mancanza di fondi. L'incidenza di tumori della tiroide provocati da Cernobyl in Bielorussia, Ucraina e Russia raggiungerà il punto culminante tra il 2006 ed il 2020.
Il programma Cernobyl della Federazione, lanciato nel 1990, ha interessato oltre tre milioni di persone che hanno beneficiato di test di diagnosi precoce, medicinali, sostegni psicologici o concentrati multivitaminici per rafforzare le difese immunitarie.
Sono stati nove milioni i cittadini ucraini, bielorussi e russi investiti dalla devastante nube atomica fuoriuscita dall'impianto. L’allarme non scattò subito. Fu dato dopo due giorni di ritardo e imbarazzato silenzio: solo allora duecentomila persone furono evacuate dalle zone e sistemate altrove.
A Kiev la tragedia di Cernobyl è stata ricordata con messe di mezzanotte in moltissime chiese ortodosse e cattoliche e le campane hanno suonato all'una e 24 minuti in punto, proprio nel momento in cui 19 anni fa avveniva la terrificante esplosione del reattore. Triste ricordo anche a Minsk, la capitale della Bielorussia, paese dove si è riversato il 70% della radiottività, la catastrofe è stata rievocata con una mesta marcia per le vie della città
In Europa e in Italia la ricorrenza è passata quasi inosservata, complice da noi anche le dichiarazioni “balneari” del vicepremier Tremonti sulla vendita delle spiagge. Ma i rischi sono tuttora presenti. In Italia, dopo il referendum che nel 1987 bocciò il nucleare, la lobby pro atomo si fa più agguerrita e trova sponde interessate anche nel governo. Il ministro dell'ambiente tedesco, il verde Juergen Trittin, ha ricordato il tragico evento e ribadito il programma di fuoriuscita dall’atomo civile del suo paese: “I pericoli rappresentati dall'energia atomica sono invariati – ha detto Trittin. Rimangono quelli legati all'attività, alla manutenzione e allo smaltimento dei rifiuti”. Il ministro tedesco ha confermato la chiusura per l'inizio di maggio (dopo 37 anni di attività) della centrale atomica tedesca di Obrigheim, nel sud della Germania.
In Italia proseguono invece i programmi estivi di ospitalità dei bambini che vivono nelle zone contaminate in Bielorussia e Ucraina organizzati da diverse Ong, tra cui Legambiente.
I danni sono ancora evidenti e pesanti. In parecchie regioni dell'Ucraina carne, frutta e selvaggina contengono tuttora un allarmante livello di radioattività. In Bielorussia rimane vittima d'inquinamento atomico un quinto di tutto il territorio, con devastanti effetti per il milione e mezzo di persone (compresi 420.000 bambini) che ci vive. Gli esperti della Federazione internazionale della Croce Rossa hanno denunciato oggi che i programmi per la cura dei malati di cancro alla tiroide, patologia che ha subito un’impennata dopo l’incidente di Cernobyl, rischiano di fermarsi per mancanza di fondi. L'incidenza di tumori della tiroide provocati da Cernobyl in Bielorussia, Ucraina e Russia raggiungerà il punto culminante tra il 2006 ed il 2020.
Il programma Cernobyl della Federazione, lanciato nel 1990, ha interessato oltre tre milioni di persone che hanno beneficiato di test di diagnosi precoce, medicinali, sostegni psicologici o concentrati multivitaminici per rafforzare le difese immunitarie.
Sono stati nove milioni i cittadini ucraini, bielorussi e russi investiti dalla devastante nube atomica fuoriuscita dall'impianto. L’allarme non scattò subito. Fu dato dopo due giorni di ritardo e imbarazzato silenzio: solo allora duecentomila persone furono evacuate dalle zone e sistemate altrove.
A Kiev la tragedia di Cernobyl è stata ricordata con messe di mezzanotte in moltissime chiese ortodosse e cattoliche e le campane hanno suonato all'una e 24 minuti in punto, proprio nel momento in cui 19 anni fa avveniva la terrificante esplosione del reattore. Triste ricordo anche a Minsk, la capitale della Bielorussia, paese dove si è riversato il 70% della radiottività, la catastrofe è stata rievocata con una mesta marcia per le vie della città
In Europa e in Italia la ricorrenza è passata quasi inosservata, complice da noi anche le dichiarazioni “balneari” del vicepremier Tremonti sulla vendita delle spiagge. Ma i rischi sono tuttora presenti. In Italia, dopo il referendum che nel 1987 bocciò il nucleare, la lobby pro atomo si fa più agguerrita e trova sponde interessate anche nel governo. Il ministro dell'ambiente tedesco, il verde Juergen Trittin, ha ricordato il tragico evento e ribadito il programma di fuoriuscita dall’atomo civile del suo paese: “I pericoli rappresentati dall'energia atomica sono invariati – ha detto Trittin. Rimangono quelli legati all'attività, alla manutenzione e allo smaltimento dei rifiuti”. Il ministro tedesco ha confermato la chiusura per l'inizio di maggio (dopo 37 anni di attività) della centrale atomica tedesca di Obrigheim, nel sud della Germania.
In Italia proseguono invece i programmi estivi di ospitalità dei bambini che vivono nelle zone contaminate in Bielorussia e Ucraina organizzati da diverse Ong, tra cui Legambiente.