Glossario de “La Dottrina Segreta”
THORAH
(Eb.) - "Legge", compilata dalla trasposizione delle lettere dell'alfabeto Ebraico, un termine biblico che designa la dottrina impartita dai genitori ai figli, dai saggi agli stolti, dal sacerdote al popolo, e da Dio agli uomini mediante i profeti. Per antonomasia, si chiama Thorah la dottrina religiosa che la Bibbia espone come impartita da Mosè al popolo di Israele e che si raccoglie nel Pentateuco. Della "Thorah segreta" si dice che Attee-kah ("L'Antico degli Antichi"), prima di predisporsi in arti (o membra) per prepararsi alla manifestazione, volle creare una Thorah; questa ultima, prima di essere prodotta, si rivolse a Lui con le seguenti parole: "Chi desidera approntare e predisporre altre cose, dovrebbe prima di tutto predisporre Sè Stesso nelle Sue Forme appropriate". In altre parole, Thorah, la Legge ebraica, dogmatica ed intransigente, secondo quanto detto, che è interpolazione di qualche Talmudista posteriore, umiliò il suo Creatore fin dal momento della sua nascita. Quando crebbe e si sviluppò, la mistica Legge del Cabalista primitivo fu trasformata dai Rabbini e resa tale da rimpiazzare nella sua lettera morta ogni concetto metafisico; e così la legge Rabbinica a Talmudista rende asserviti a sè Ain-Soph ed ogni Principio divino, e volta le spalle alle vere interpretazioni esoteriche. I Cabalisti antichi consideravano la Thorah il prodotto unico della rivelazione divina, ed anche l'unico oggetto che poteva essere conosciuto dall'uomo nel suo stato assoluto, in un mondo dove tutte le altre cose erano relative. Essa conteneva la parola diretta di Dio e pertanto divenne oggetto di un originale modo mistico di meditazione. Il libro "Shimmushei Thorah" descrive gli usi magici della Thorah; la lettura della Thorah "secondo i nomi" ha un significato esoterico che permette di scoprire la concentrazioni del potere divino in varie combinazioni delle lettere dei sacri Nomi di Dio. Nella Thorah Dio espresse il suo Essere nella misura in cui tale Essere era pertinente alla Creazione e nella misura in cui poteva manifestarsi tramite la Creazione. La creazione della Thorah fu la ricapitolazione del processo mediante il quale le Sephirot e gli aspetti individuali dei Nomi Divini emanarono dalla sostanza di Ein-Soph. Dice il Midrash Tehillim : "Se i capitoli della Thorah fossero stati dati nel loro ordine esatto, chiunque li leggesse sarebbe in grado di resuscitare i morti e di operare miracoli". Ma la Thorah è anche un tessuto vivente, un corpo vivo, secondo la formulazione di Azriel di Gerona. Come un uomo è fatto di diversi organi con varie funzioni, così la Thorah è composta di capitoli ciascuno con il proprio significato, legati assieme da un unico schema organico. Ad essa non si può sottrarre una sola lettera senza ledere l'intero corpo. Essa può essere paragonata al corpo umano, ma anche all'Albero della Vita. Filone sostiene che questa concezione della Thorah ispirò la setta dei Terapeuti; essa ha un significato infinito, e molte luci si irradiano da ogni parola e da ogni lettera: ha 70 facce. La sua lettura è possibile attraverso quattro categorie convenzionali di interpretazione: Peshat (letterale), Remez (allegorica), Derash (ermeneutica od omiletica), Sod (mistica); le iniziali, integrate dai segni masoretici, formano la parola Pardes (giardino), da cui Paradiso.