Glossario de “La Dottrina Segreta”
TAROCCHI
(Occ.) - Gioco di carte che si effettua con un mazzo composto di 78 carte: 22 dette Arcani Maggiori (costituiti da figure simboliche) e 56 dette Arcani Minori (quattro serie, da asso a dieci, più Fante, Cavaliere, Regina e Re, per ogni seme: bastoni, pentacoli, spade e coppe). Le carte sono dipinte con finezza, come miniature su un fondo dorato, cornice a graziosi arabeschi, con punteggiature che raffigurano un nastro girante a spirale. La punteggiatura allineata con ordine è detta tara e, pertanto, il nome "tarocchi". Esistono centinaia di mazzi diversi, tanto in Italia che all'estero; famose le Minchiate fiorentine, i Tarocchi ferraresi e tanti altri. Se ci limitiamo al loro aspetto essoterico, possiamo fermarci qui; ma non è così. Cominciamo col dire che queste carte apparvero per la prima volta nell'Europa moderna a Parigi nel 1427, portate dagli zingari. Tarisk, in lingua zenda (la lingua degli zingari), ha lo stesso significato di Tarut in egiziano : interrogare. Poiché le carte, all'origine, venivano impiegate per la divinazione, possiamo dire che da questi termini sia derivato il loro nome. Ma non sono tutti d'accordo. I soldati di Cortez, nel 1518, durante la conquista del Messico, si impadronirono di un mazzo di carte che i sacerdoti aztechi usavano come libro sacro per la comunicazione con gli Dei. Le chiamavano Taotl, che in azteco significa "Dio". Da qui, Tarot. E se le carte degli zingari hanno lontane parentele con le lame di Ermete Trismegisto, e quindi con l'Egitto, quelle degli Aztechi vengono collegate con i riti di Atlantide. In Cina sono noti i trigrammi di Fo-hi ed i 64 esagrammi dell'I-King, il Libro dei mutamenti. Un tipo di lettura di queste figure permette di collegarsi allo spirito informatore del tarocco. E poiché alla radice di Fo-hi e del I-King vi è il Tao, si potrebbe derivare prima Taot e poi Tarot. Basta, altrimenti ci accusano di eccesso di fantasia. Certo è che il tarocco attuale ha tutte le parvenze di un residuo di antico libro sacro, oracolare, sibillino; le attuali figure non risalgono oltre il Medioevo, ma nulla impedisce che esse siano state mutate nel tempo. Molte figure, infatti, sono facilmente riconducibili alle lettere dell'alfabeto ebraico. Nella Bibbia si dice che i sacerdoti consultavano Dio leggendo i Teraphim, che erano poi dei geroglifici, o meglio dei segni figurati. Poteva trattarsi dei Tarocchi ? In Italia comparvero sempre nel XIV secolo, forse come fusione dei naibi fanciulleschi con i numerali spagnoli. Già nel XV secolo se ne conoscevano tre specie: il Tarocco di Lombardia o di Venezia, il Tarocchino di Bologna, le Minchiate di Firenze. Ai quattro segni talvolta si associavano le quattro classi della società: commercianti, ecclesiastici, agricoltori, guerrieri. L'insieme dei Tarocchi è un sistema simbolico che presenta una coerenza fra le varie carte, con il risultato di creare un sistema chiuso e completo nel quale sono presenti tutte le possibilità, per ogni domanda vi è una risposta, per ogni cosa un significato. Per molti aspetti i Tarocchi sono analoghi alla astrologia: sono un universo autosufficiente. Dal punto di vista analogico, ai quattro semi si possono collegare tutti i quaternari conosciuti, creando ogni volta un sistema dedicato. Agli Arcani Minori si possono collegare i quattro elementi, a quelli Maggiori i Pianeti ed i segni zodiacali; da ciò risulta un sistema che, aggiunto a quello astrologico, porta ad un complesso infinito di combinazioni che si possono assumere corrispondenti alle infinite situazioni del nostro mondo. Mentre sorvoliamo sulle accuse degli sciocchi, suggeriamo a chi voglia conoscere meglio l'argomento di accedere ad uno degli ormai moltissimi corsi che si tengono in tutta Italia.