Glossario de “La Dottrina Segreta”
TARGUM
(Cal.) - Letteralmente, "Interpretazione", dalla radice targem, interpretare, ed anche "traduzione". Versioni delle Scritture Ebraiche, in particolare della Bibbia, redatte in lingua aramaico-giudaica. Essi sono certamente posteriori all'esilio e presentano un duplice aspetto: alcuni sono letterali, altri sono delle parafrasi. I più importanti sono quello al Pentateuco (detto anche Targum di Onchelos), molto diffuso a Babilonia; quello palestinese; il Targum dello Pseudo-Yonatan; il Targum dei Profeti; il Targum degli Agiografi. Alcuni Targum sono molto mistici, scritti nel linguaggio Aramaico (o Targumatico) che è usato anche per lo Zohar e le altre opere Cabalistiche. Per distinguere questo linguaggio da quello Ebraico, chiamato la "faccia" della lingua sacra, esso viene indicato come ahorayim, "la parte nascosta", il cui significato reale deve essere letto fra le righe, secondo certi metodi insegnati agli studenti. La parola latina tergum, "schiena", deriva dal targum Ebraico, o meglio Aramaico e Caldeo. Il Libro di Daniele comincia in Ebraico ed è pienamente comprensibile fino al capitolo II, verso 4, quando i Caldei (gli Iniziati-Maghi) cominciano a parlare al re in Aramaico - non in Siriano come tradotto erroneamente nella Bibbia protestante. Daniele parla in Ebraico al re prima di interpretare il suo sogno, ma spiega il sogno (cap. VII) in Aramaico. "Così in Ezra, IV, V e VI, si comincia citando letteralmente le parole del re e tutti gli argomenti ad esse connessi sono in Aramaico", dice Isaac Myer nella sua Qabbalah. I Targumin sono di epoche differenti, ed i più recenti già mostrano i segni del sistema Masoretico o sistema vocalico, che li rende ancor più ricoperti di veli intenzionali. Il precetto di Pirke Aboth (cap.I,1), "Fai un recinto alla Thorah" (legge) è stato in verità fedelmente seguito nella Bibbia come nei Targumim; è saggio colui che li interpreta entrambi correttamente, a meno che non sia un Occultista-Cabalista di vecchia data.