Glossario de “La Dottrina Segreta”
SURYA
(San.) - Il Sole, padre di Vaivasvata Manu, maestro di Asuramaya, adorato dai Maga e nei Veda. La progenie di Aditi (lo Spazio), la madre di tutti gli dei, il marito di Sanjna, la coscienza spirituale. Il grande dio figlio adottivo di Visvakarman, il Potere Creatore, il Grande Architetto del Mondo, detto anche Deva-Vardika, il Costruttore degli Dei, suo fratello-nella-legge, il creatore degli dei e degli uomini, e il loro "carpentiere"; questi lo crocifigge su di un tornio e, tagliando la ottava parte dei suoi raggi, priva la sua testa del suo fulgore creando attorno ad essa un'aureola scura. Sotto certi aspetti, Surya corrisponde ad Agni ed a Vishnu. Esotericamente, Surya rappresenta un mistero dell'ultima iniziazione, ed una sua raffigurazione allegorica. Nel Pantheon vedico, Surya è il Sole concepito direttamente come divinità. Il nome deriva dal sanscrito sul, poi elios in greco, ed infine sol in latino, il solus del cielo. Il termine è associato ad "occhio", ed infatti il Sole è chiamato l'occhio del Cielo, l'organo visivo del Dio Supremo celeste. Il momento saliente della presenza di Surya è il sorgere, quando nel mondo porta a compimento l'instaurazione del regime luminoso, che ha inizio per opera di Usas, sua sorella, l'Aurora. La solarità mitico-religiosa di Surya, che tuttavia ha un posto di scarso rilievo nella gerarchia religiosa exoterica, è simile a quella di Agni e di Mitra, ed anche di Savitar, che del Sole è una figura complementare. Shankara, il restauratore dell'ortodossia vedico-brahmanica, colloca Surya con Vishnu, Shiva, Durga e Ganesha a formare le cinque divinità oggetto di devozione quotidiana. Il carro di Surya, con il quale attraversa la volta celeste, nella leggenda popolare, è trascinato da sette cavalle, ciascuna a rappresentare un giorno della settimana. Il Dio Sole (che si fa derivare anche da svar che significa "luce, cielo") è il simbolo per eccellenza dell'intelligenza luminosa, che apre il varco al mondo superiore e "copre il volto del Vero". È figlio di Prajapati ed in quanto sintesi di energia creatrice, calorica e luminosa, ipostasi del brahman, centro occulto della persona umana, esso è nel cielo l'occhio degli altri due Aditya, Mitra e Varuna, come il senso dell'IO è al centro della coscienza umana. Nelle Upanishad, Surya è il simbolo dell'energia vitale dell'universo, il prana, che gli è generalmente ragguagliato, che si individua quale principio immortale dell'esistenza, di là del samsara. I Veda lo rappresentano come un giovane che passa per il cielo, in un carro trainato da quattro cavalli (le quattro direzioni geografiche) baj, oppure come un'aquila dorata, o una ruota fiammeggiante o un disco infuocato (chakra).