Glossario de “La Dottrina Segreta”
SFINGE
(Eg.) - L'etimologia del termine è incerta; la più accettabile è quella che lo fa derivare dal copto: "fik" (demone) preceduto dall'egizio "ob" (scienza), con il significato di "scienza del demone". Si tratta di un mostro dall'aspetto di donna, figlio di Tifone e di Echidna che abitava sul monte Ficio, presso Tebe; esso proponeva ad ogni viandante un indovinello: chi non lo risolveva veniva ucciso. Gli Egizi la rappresentarono sotto forma di un leone alato giacente, con la parte superiore del corpo di forma umana; i Greci la rappresentarono come leone, con testa e petto di giovane donna. Esotericamente è simile a Simorgh o al Singh alato degli Indù. La leggenda racconta che, dopo una serie infinita di morti, che non avevano risolto l'indovinello, giunse Edipo, trovò la soluzione e Sfinge, sconfitta, si buttò giù dalla rupe e morì. L'indovinello era: qual è l'animale che al mattino ha quattro piedi, a mezzogiorno due ed alla sera tre ? Edipo risponde: "L'uomo; egli da bambino cammina con mani e piedi, da adulto si regge bene sulle gambe, da vecchio è costretto ad appoggiarsi ad un bastone". Nel confronto dell'uomo con la sfinge, nella soluzione dell'indovinello, sembra quasi scorgere una allegoria del perpetuo compito che angoscia l'essere umano nella eterna ricerca per conoscere sè stesso: e chi non vi riesce, muore (non sul piano fisico, ovviamente, dal momento che la maggior parte degli esseri umani vive senza neanche porsi il problema, ed è considerata dagli esoteristi come la schiera dei "morti viventi"). Così scrive Schurè : "La Sfinge, prima fra le creazioni dell'Egitto, è divenuta il suo simbolo principale, la sua insegna. Immagine della natura calma e spaventevole del mistero suo, fu scolpita dal più antico sacerdozio umano. Testa d'uomo che esce da un corpo di toro, che ha gli artigli di leone e ripiega le sue ali d'aquila sui grossi fianchi, è l'Iside terrestre, la natura nella vivente unità dei suoi regni; poiché quegli antichissimi sacerdoti già sapevano ed insegnavano che nella grande evoluzione la natura umana emerge dalla natura animale. In questo insieme del toro, del leone, dell'aquila e dell'uomo, sono anche racchiusi i quattro animali della visione di Ezechiele, rappresentanti i quattro elementi costitutivi del macrocosmo e del microcosmo: acqua, terra, aria, fuoco, base della scienza occulta. Perciò, quando nei secoli posteriori gli iniziati vedranno il sacro animale sdraiato sulla soglia dei templi o nel fondo delle cripte, sentiranno questo mistero vivere in sè stessi e ripiegheranno tacitamente le ali dello spirito sulle verità interiori; e prima di Edipo sapranno che l'enigma della Sfinge è l'uomo o microcosmo, l'agente divino che riassume tutti gli elementi, tutte le forze della natura. La Razza rossa non ha dunque lasciato di sè stessa altro testimonio che la Sfinge di Gizah, prova irrefutabile che essa aveva posto e risoluto a suo modo il grande problema".