mer, 14 maggio 2025

Glossario de La Dottrina Segreta

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Glossario de “La Dottrina Segreta”

RUNA

(Sca.) - Nell'antica lingua nordica, runar significava "scrittura" (segreta), e runa stava per "mistero segreto. Runa, quindi, era ciascuno dei caratteri grafici particolari del mondo germanico (in genere 24) che raggiungono la massima diffusione nei paesi scandinavi tra la fine dell'antichità e l'inizio del medioevo. Restano in uso, trasformati, sino alla fine dell'Ottocento in un paese isolato della campagna svedese, poi vengono sopraffatti dal progressivo affermarsi dell'alfabeto latino. I più antichi documenti runici provengono dalle parti meridionali del territorio scandinavo, frutto di una civiltà che, dalle regioni più meridionali, all'inizio circa dell'era cristiana, si spinse fino alle regioni più settentrionali d'Europa. L'impressione che danno all'occhio le lettere runiche è quello di piccoli bastoncini isolati o congiunti. Frair, Thor e Odino sono i nomi delle prime tre lettere; il valore magico che si attribuiva ad ogni lettera dipendeva dall'idea che veniva richiamata dal suo nome. Dalla scrittura di cui si servì Ulfila per scrivere la sua traduzione della Bibbia alcuni hanno dedotto che egli conoscesse le rune e da queste, oltre che dall'alfabeto greco, avesse tratto i suoi nuovi segni. Scritture runiche sono state trovate in Romania, Volinia e Brendeburgo. Pare che l'origine delle rune si debba più all'alfabeto latino che a quello greco, e ben 20 caratteri runici sono uguali ai caratteri delle iscrizioni norditaliche del territorio alpino (IV-I sec. a.C.). Ogni segno dell'alfabeto runico è bivalente, potendo esso essere usato sia con valore fonico che ideografico. Le rune, inizialmente, furono usate come strumento di culto e di profezia, e non come mezzo di comunicazione, come si crede comunemente. La magia runica è certo l'aspetto più alto delle pratiche magiche dei Germani settentrionali; le rune operano magicamente e, una volta cancellate, il loro effetto cessa all'istante. Ogni segno dell'alfabeto runico aveva un valore particolare e così le varie combinazioni di rune. Pare del tutto superfluo sottolineare la grande analogia con l'alfabeto ebraico ed il suo uso anche a fini magici (Cabala pratica). Le iscrizioni runiche più antiche dovettero essere scritte su legno, sicché, data la deperibilità del materiale, nulla ci resta dei documenti più antichi. Successivamente i Germani incisero testi magici su osso e metallo, oltre che su pietre rocciose e pietre tombali (scritture private). Se ne trovano su lame di spade, fibbie, pettini, cofanetti, ecc. Verso il VII secolo d.C., in Norvegia, l'alfabeto runico si trasformò profondamente riducendosi a 16 segni dando luogo a differenziazioni fra le rune svedesi, quelle norvegesi ed anche quelle danesi. Il linguaggio ed i caratteri Runici sono la lingua sacerdotale o misteriosa; sia il linguaggio che i caratteri non potevano essere nè compresi nè interpretai senza avere la chiave che conduceva ad essi. Così mentre i runi scritti sono conosciuti, quelli antichi composti da linee e da segni sono indecifrabili. Le rune sono anche chiamate "caratteri magici". "È evidente", dice E.W. Anson, un'autorità sul folklore degli Scandinavi, "che i runi furono per varie ragioni considerati anche in Germania pieni di adeguato mistero e dotati di poteri soprannaturali". Si dice siano stati inventati da Odino.