sab, 03 maggio 2025

Glossario de La Dottrina Segreta

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Glossario de “La Dottrina Segreta”

RUDRA

(San.) - Il "terribile", l'appellativo più consueto dato al Dio Distruttore, nella letteratura vedica. Il suo nome significa "il rosso", "l'urlante", e si tratta di una divinità dell'India antica che solo in un secondo momento fu identificata con Shiva, il Dio degli yogin per eccellenza. La sua funzione mistica appare già nella Maitri e nella Prasna; il plurale, Rudrah indica una classe di Dei, altrove indicati come Marutah, i quali simboleggiano i venti tempestosi nell'atmosfera ( e le diverse forme del prana entro la compagine umana), che accompagnano Indra nelle sue imprese. Nell'antica mitologia indù, che si ritrova per intera nei Veda, Rudra dimora nei boschi da dove lancia le frecce che colpendo gli uomini dividono la morte e le malattie. E per tale motivo, viene spesso invocata perchè offrisse i suoi medicamenti. La trasfigurazione in Shiva dovrebbe avvenire alla fine del mondo quando esso si muove fra i cadaveri, in un nembo di tenebre che lo rendono invisibile. Esotericamente, il termine Rudra non è soltanto l'antico Dio indù, o un appellativo di Shiva, ma comprende anche gli agenti della creazione, angeli ed uomini. Gli Spiriti del Fuoco, la cui caratteristica è settenaria, sono la personificazione dei Fuochi Sacri più occulti della Natura. Essi sono identici ai Kumara, e forse anche ai Cabiri, ai Titani, agli Asura. Li accomuna il fatto di essere Forze e Fuochi correlati. Essi sono sette manifestazioni di Rudra Shiva, sia come Distruttore che come grande Yoghi ed Asceta. Non si tratta di demoni, come qualcuno sostiene, bensì di Esseri la cui santità e castità è al di sopra di qualsiasi divinità del Pantheon di altri popoli. Parashara dice che vi sono varie classi di Rudra e che "si cono cento appellativi dei potentissimi Rudra". Anch'essi sono condannati a nascere in tutte le epoche, a reincarnarsi in ogni Manvantara, e ciò per loro scelta, dal momento che rifiutarono di evolversi come Ombre dai loro Fratelli. Nel testo di Manu si dice: "I Saggi chiamano Vasu i nostri padri, Rudra i nostri nonni paterni, Aditya i nostri bisnonni paterni". E questo è anche un eterno testo vedico! I Rudra sono incarnazioni di Shiva e trasformano gli Uomini in Dei, sia nel bene che nel male. Dai Rudra derivano i Dhyan Chohan appartenenti alla gerarchia dei Draghi di Fuoco della Saggezza, i progenitori di quei "serpenti", o "Draghi", che furono i Maghi della Quarta e Quinta Razza. D'altra parte, Shiva è il patrono di tutti gli Yoghi e gli Adepti, e nelle sue incarnazioni come Rudra troviamo sia la Saggezza Divina che il casto Ascetismo. I Rudra non sono Prajapati, bensì i loro principi informatori, alcuni dei quali si sono incarnati come uomini, mentre altri hanno fatto degli uomini i loro veicoli, o "riflessi". Nella Guerra in Cielo, i Rudra stanno con Indra, dalla parte di Brihaspati. Rudra Shiva è anche uno dei più grandi Re delle Dinastie Divine, ed è il patrono della Terza, Quarta e Quinta Ronda. Nello Yagiur Veda bianco, Rudra compare come grande Dio, Mahadeva, il cui simbolo è il Lingam. Nel Rig Veda è chiamato "lo urlatore", una divinità Guaritrice e Distruttrice. Nel Brihadaranyaka Upanishad, i figli di Rudra, Dio del Fuoco, sono i dieci soffi vitali (prana), con il cuore (manas) come undicesimo. Brahma chiama Rudra "il Distruttore" e gli dà altri sette nomi, che significano sette forme di manifestazione, ed anche i sette poteri della Natura, che distruggono e ricreano. Karttikeya nasce dal seme di Rudra gettata nel fuoco (Agni) e poi accolta dall'acqua (il Gange). Nella filosofia esoterica, i Rudra sono i più alti Dhyan Chohan per quanto concerne l'intelletto; essi, avendo acquisito con l'autosviluppo la natura quintupla, sono divenuti indipendenti dai puri Arupa Deva. I Rudra sono nello stesso tempo quantità e qualità, come si dice nel Rig Veda. Qui Shiva non è menzionato mai, mentre ricorre il termine Rudra, spesso usato anche per Agni, i cui figli sono i Marut. Riguardo all'origine di Rudra, in diversi Purana si dice che la sua progenie (spirituale), creata in lui da Brahma, non è limitata nè ai sette Kumara, nè agli undici Rudra, ma "comprende un numero infinito di Esseri, simili nella persona e negli attributi al loro padre (vergine). Allarmato per la loro ferocia, per il loro numero e la loro immortalità, Brahma desiderò che suo figlio Rudra formasse creature di una natura differente e mortale". Rudra, rifiutando di creare, divenne il primo ribelle. Rudra, come padre dei Marut, ha molti punti di contatto con Indra, il Marutvan (Signore dei Marut). Rudra, si dice, abbia ricevuto il suo nome in conseguenza del suo pianto. Per questo Brahma lo chiamò Rudra, ma egli pianse ancora sette volte ed ottenne altri sette nomi, e ne usò uno per ogni periodo. Rudra è affine ad Indra, perchè entrambi hanno a che fare con l'atmosfera, è affine ad Agni perchè entrambi operano crepitando con il fuoco, è affine a Kala perchè, come il tempo, logora ogni cosa.