Glossario de “La Dottrina Segreta”
REBIS
(Occ.) - L'ermafrodito ermetico, simbolo alchemico che Zosimo Panopolitano (fine III secolo) definiva: "Questo è il divino e grande mistero, l'oggetto che si cerca. Questo è il tutto, da lui il tutto, e per lui il tutto. Due nature, una sola essenza; perchè l'una attrae l'una , e l'una domina l'una. Questa è l'acqua di argento, l'ermafrodito, quello che sempre fugge, quello che è attirato verso i suoi propri elementi. È l'acqua divina che tutto il mondo ha ignorato, di cui la natura è difficile a contemplare perchè non è nè un metallo, nè dell'acqua sempre in movimento nè un corpo; essa non è dominata". Il simbolo riappare nei più antichi testi alchemici de Medioevo, con nomi diversi: Magnesia, pietra Diabessi, ed anche Re bis, ovvero cosa duplice. Leggere in proposito Rosino, Pietro Bono di Pola, Riccardo Anglico, Lorenzo Ventura. A cominciare dalla seconda metà del XVI secolo compaiono libri e manoscritti ermetici che contengono la figura del Rebis, sotto forma di androgino, ma con significative varianti, delle quali non possiamo qui trattare. Le due figure fondamentali sono certamente quella dell'Arte Aurifera e quella di Basilio Valentino. La prima è ricca di simboli di carattere muratorio, mentre la seconda è prevalentemente alchemica.